Genoa, a testa alta in attesa della sorpresa annunciata dal presidente

di Gessi Adamoli

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Genoa, a testa alta in attesa della sorpresa annunciata dal presidente
Il Genoa esce a testa alta dalla sfida con l’Inter, la squadra italiana più forte sia per qualità tecniche che per fisicità. Chissà, avrebbe potuto essere forse un’altra partita se, dopo appena cinque minuti, Leali non si fosse fatto sorprendere da un tiro tutt’altro che irresistibile di Bisseck. E così dopo una partenza incoraggiante del Genoa (una bella volata sulla fascia di Norton Cuffy e un assist di Colombo per Vitinha fuori misura solo per pochi centimetri) per tutto il primo tempo si è assistito ad un monologo dell’Inter che ha segnato il secondo gol con Lautaro Martinez e nell’occasione è emersa tutta l’inadeguatezza di Marcandalli, ancora acerbo per un certo tipo di duelli.
 
Non era certo questa la partita dove chiedere punti per puntellare la classifica, ma il secondo tempo giocato dal Genoa è stato comunque importante per aumentare la propria autostima e quella fiducia indispensabile per poter riuscire a raggiungere l’obiettivo della salvezza possibilmente non soffrendo sino all’ultimo minuto dell’ultima giornata di campionato. Insomma, la partita con la Cremonese, quella che ha rappresentato il punto di non ritorno della gestione Vieira, sembra lontana anni luce.
 
È sicuramente di De Rossi il merito di aver ridato un’anima, orgoglio, dignità ma anche precisi principi tattici ad una squadra allo sfascio e non bisogna finire di ringraziare Pradè che alla Fiorentina sembrava in procinto di puntare proprio su DDR per sostituire Pioli e invece ha poi preferito virare su Vanoli. De Rossi è sicuramente l’uomo giusto nel posto giusto, ora bisogna verificare se anche il momento sia quello giusto. E qui entra in scena la società che deve supportare un allenatore che è subito entrato in sintonia con la gente e soprattutto con la squadra. Va messo in condizione di giocarsi le partite undici contro undici e allora il mercato che si aprirà tra due settimane e un’occasione da non perdere. Non è un mistero quali siano i ruoli scoperti, ormai lo hanno chiaro davvero tutti. Servono un portiere (dopo Perin e Mandas ora è il turno del croato Livakovic ad essere in pole position), almeno un difensore (bocciato Marcandalli, Otoa ha invece dato segnali incoraggianti), un play e un attaccante, anche se paradossalmente il settore offensivo che nella gestione Vieira era quello che aveva maggiori problemi con De Rossi marcia alla media di due gol a partita.
 
Il presidente Sucu ha promesso una sorpresa e i tifosi lo hanno preso in parola. Sarebbe davvero un peccato non metterlo in condizione di svolgere al meglio il proprio lavoro un allenatore così in sintonia con l’ambiente come non accadeva da tempo. De Rossi piace perché non è ruffiano e questo ha subito fatto registrare alcuni punti a suo favore. Ed è uno che non ha la cattiva abitudine di raccontare altre partite come fanno troppi suoi colleghi. Anzi, è lui che frena i giornalisti per i quali “va tutto bene madama la marchesa”: “L’Inter ha vinto meritamente”. E si prende la colpa se un giocatore sbaglia la partita: “Frendrup usciva male su Zielinski, evidentemente non sono riuscito a spiegarmi bene”.
 
Nella foto: De Rossi con gli chef del ristorante San Giorgio alla cena di Natale del Genoa.

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