Gaza, Orlando espone la bandiera palestinese: “Isolare Israele e Stati Uniti, serve il riconoscimento dello Stato di Palestina”

di Redazione

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"È tanto tempo che non mettevo una bandiera fuori da casa mia. Oggi l'ho fatto perché credo che ciascuno di noi debba dare i segnali che può"

Gaza, Orlando espone la bandiera palestinese: “Isolare Israele e Stati Uniti, serve il riconoscimento dello Stato di Palestina”

Una bandiera della Palestina esposta alla finestra di casa per lanciare un messaggio politico chiaro: Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro ed esponente del Partito Democratico, ha pubblicato oggi un post sui social in cui prende posizione sul conflitto in corso nella Striscia di Gaza e invita il governo italiano a riconoscere formalmente lo Stato palestinese.

È tanto tempo che non mettevo una bandiera fuori da casa mia. Oggi ho deciso di farlo perché credo che ciascuno di noi debba dare i segnali che può contro quello che sta avvenendo a Gaza”, scrive Orlando, che accompagna il messaggio con una foto della bandiera palestinese affissa alla finestra della sua abitazione a La Spezia.

L’ex ministro denuncia “un orrore che non riguarda solo i palestinesi o gli arabi ma tutta l’umanità” e si scaglia contro l’atteggiamento del governo italiano, in particolare del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che nei giorni scorsi aveva definito la proposta di riconoscimento della Palestina una “finzione”. Per Orlando, al contrario, si tratta di un atto necessario e concreto: “Chiedere che il nostro Paese riconosca lo Stato palestinese non è una finzione, ma un segnale politico che, con il resto dei Paesi che si sono già espressi in questo senso, può isolare la politica di Israele e degli Stati Uniti e rimettere al centro del confronto il tema della sovranità del popolo palestinese”.

Nel post, Orlando sottolinea l’importanza della pressione internazionale anche di fronte all’apparente impotenza dei singoli cittadini: “È vero che ciascuno di noi da solo può poco, forse nulla contro le atrocità che accadono, è però altrettanto vero che la pressione delle opinioni pubbliche e della comunità internazionale può e deve incidere”.

Infine, l’esponente del PD attacca chi, secondo lui, sceglie la via del silenzio o della neutralità: “Chi ha commesso e commette crimini conta sull’indifferenza e sulla pavidità dei governanti che, per convenienza o paura, tacciono o spiegano – come fa Tajani – che non si può fare nulla”.

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