Fotovoltaico, intesa T1-Corning: nasce una filiera statunitense completa e indipendente

di Sagal

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Prodotti solo con componenti americani per rispettare le nuove norme federali e ridurre la dipendenza dalle forniture estere

Fotovoltaico, intesa T1-Corning: nasce una filiera statunitense completa e indipendente

La statunitense T1 Energy e il produttore di vetro speciale Corning hanno siglato un accordo per creare una catena di fornitura del solare interamente interna agli Stati Uniti, dalla produzione di polisilicio fino all’assemblaggio dei pannelli, per rispondere alla crescente domanda di impianti “Made in USA” e alle nuove regole sulle importazioni.

Accordo strategico – L’intesa prevede che Corning fornisca a T1 wafer solari prodotti nello stabilimento di Michigan a partire dalla seconda metà del 2026. I wafer, sottili fette di silicio che costituiscono la base delle celle fotovoltaiche, verranno poi trasformati in celle nello stabilimento T1 in costruzione ad Austin, Texas, e successivamente assemblati in pannelli nell’impianto già operativo vicino a Dallas.

Contesto normativo – L’accordo si inserisce nel quadro delle nuove disposizioni previste dall’“One Big Beautiful Bill Act” dell’ex presidente Donald Trump, che limiterà l’accesso ai crediti d’imposta federali per l’energia pulita ai progetti che includano componenti provenienti da “entità straniere di preoccupazione”, tra cui la Cina. Trump ha più volte criticato la forte dipendenza dell’industria solare statunitense dalle forniture cinesi, in particolare per quanto riguarda i wafer, settore in cui Pechino mantiene una posizione dominante a livello globale.

Materie prime – La collaborazione tra T1 e Corning amplia un contratto già esistente per la fornitura di polisilicio di grado solare, la materia prima fondamentale per la produzione dei wafer. Corning opererà attraverso la sua controllata Hemlock Semiconductor, specializzata in semiconduttori e materiali per applicazioni fotovoltaiche.

Obiettivi industriali – “Questo accordo sulla catena di fornitura con Corning contribuirà a fornire all’America energia scalabile, affidabile e a basso costo”, ha dichiarato Daniel Barcelo, amministratore delegato di T1. “Si tratta di aziende americane che costruiscono in America e proteggono la sicurezza energetica nazionale”. Secondo le due società, l’intesa consentirà di rafforzare l’autonomia produttiva degli Stati Uniti in un settore strategico per la transizione energetica.

Occupazione e investimenti – T1 e Corning hanno comunicato che, complessivamente, impiegheranno circa 6.000 addetti tra Michigan e Texas. La creazione di posti di lavoro qualificati è considerata una delle ricadute positive dell’iniziativa, che si affianca agli obiettivi di sviluppo industriale e riduzione della dipendenza dalle importazioni.

Espansione del modello – Corning, già attiva nel settore delle tecnologie per il solare, ha concluso in precedenza accordi simili con i produttori Suniva e Heliene. La strategia punta a moltiplicare le collaborazioni con operatori statunitensi per coprire l’intera filiera produttiva nazionale, dal materiale grezzo fino al prodotto finito, in risposta alla spinta politica e industriale verso un approvvigionamento totalmente interno.

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