Fiori e piante dall’estero, Coldiretti Liguria lancia l’allarme: “Minaccia al florovivaismo locale, serve tutela immediata”
di steris
Negli ultimi cinque anni le importazioni di fiori e piante dall’estero in Italia sono più che raddoppiate, con un aumento del 120% e un valore di 874 milioni
Negli ultimi cinque anni le importazioni di fiori e piante dall’estero in Italia sono più che raddoppiate, con un aumento del 120% e un valore record di 874 milioni di euro. Un trend che, secondo Coldiretti Liguria, rischia di mettere in crisi uno dei comparti più strategici per l’economia agricola regionale.
Con oltre 437 milioni di euro di produzione nel 2023 – pari al 14% del totale nazionale – e una quota del 70% sul valore dell’intera produzione agricola regionale, il florovivaismo in Liguria rappresenta un settore trainante, sia sul piano economico sia per l’occupazione, la tutela del paesaggio e l’attrattività turistica del territorio.
L’allarme è stato rilanciato durante il vertice della Consulta florovivaistica di Coldiretti, svoltosi a Roma alla presenza dei vertici nazionali dell’associazione, tra cui il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo. Per la Liguria era presente Gianluca Boeri, presidente regionale di Coldiretti e membro effettivo della Consulta.
“Il nostro comparto – ha dichiarato Boeri – è soffocato da importazioni non tracciabili provenienti da Paesi con regole ambientali, sanitarie e sociali meno rigorose. Prodotti che spesso arrivano attraverso triangolazioni che ne nascondono l’origine reale. È inaccettabile che chi rispetta tutte le norme italiane debba subire una concorrenza a basso costo senza garanzie. Serve far valere il principio di reciprocità, soprattutto nei controlli ai porti europei, come quello di Rotterdam, da cui transita il 72% delle merci florovivaistiche importate”.
A preoccupare è anche l’aumento dei dazi sulle importazioni: per i fiori recisi si è passati dal 6% al 15%, mentre per le fronde verdi l’aliquota è salita dallo 0% al 15%. Coldiretti ha chiesto che entrambe le categorie vengano inserite tra i prodotti da tutelare con strumenti di salvaguardia, per evitare ulteriori danni al settore.
“Non possiamo permettere – ha aggiunto Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – che gli sforzi e gli investimenti dei florovivaisti liguri vengano annullati da regole europee troppo permissive. Il comparto è già messo alla prova da cambiamenti climatici, aumento dei costi e crisi di mercato. Occorre rafforzare i controlli e sostenere chi produce in modo sostenibile sul territorio”.
Tra i risultati ottenuti da Coldiretti, l’esenzione definitiva dal contributo Conai per i vasi in plastica e l’impegno a sviluppare filiere verdi e innovative per affrontare le sfide future.
“Il florovivaismo ligure – concludono Boeri e Rivarossa – è simbolo di qualità, tradizione e bellezza. Serve una risposta concreta e tempestiva per difenderlo dalla concorrenza sleale e rafforzarne il ruolo nel Made in Italy.”
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