Falteri e Rosso lanciano la campagna elettorale a palazzo Pallavicino: "Uniti per non tornare indietro"

di Matteo Cantile

Durante l’evento a Palazzo Interiano Pallavicino, i due candidati hanno rilanciato il ruolo della città nel sistema europeo

“Fare le cose genera critiche e disagi, ma senza infrastrutture la città non migliora”. Con queste parole Davide Falteri, candidato con la lista Vince Genova, ha sintetizzato il senso del suo impegno politico durante l’incontro con gli elettori a Palazzo Interiano Pallavicino, dove ha parlato insieme all’amica e collega Lorenza Rosso, anche lei candidata.

Squadra coesa – “Spero che apprezziate il mio sforzo di tenervi informati, non mi piace chi comunica solo in campagna elettorale”, ha esordito Falteri, rivendicando la trasparenza del suo percorso. “Condividere questo impegno con Lorenza è un onore. Un imprenditore, per incidere, deve entrare nelle istituzioni e conoscerne i meccanismi. Se non lo fai, non capisci le potenzialità del sistema”. Poi un riferimento al metodo: “Una giunta che funziona è quella in cui non ci sono concorrenti, ma colleghi. E questo spirito si respira nella nostra esperienza amministrativa”.

Fondi europei – Falteri ha anche affrontato le critiche relative alla gestione delle priorità cittadine: “Capisco chi si chiede perché spendere 400 milioni per lo Skymetro quando ci sono le buche. Ma quei fondi europei possono essere usati solo per quello scopo, altrimenti vanno restituiti. Non puoi usarli per tappare le buche”.

Spirito civico – “Non viviamo di politica, ma vogliamo fare. Ci siamo presi responsabilità importanti. È facile criticare chi fa, ma se non si fanno le cose, la città non cresce. Dobbiamo decidere cosa vogliamo diventare. Genova non è più centrale in Europa, e quando sento parlare di competizione con Amburgo, mi viene rabbia. Abbiamo mandato in Europa persone non competenti, i peggiori. Ora servono figure con un disegno strategico”.

Porto e competitività – L’appello si è rivolto al cluster marittimo: “Noi siamo davvero internazionali. Il porto è il cuore del sistema, si muovono merci e conoscenze. Abbiamo di fronte a noi possibilità enormi. Ma per coglierle dobbiamo lavorare senza ideologia. I giovani non si interessano alla politica perché pensano che non possa cambiare il loro futuro, e hanno ragione. Dobbiamo restituire loro speranza. Io mi candido per rappresentare anche le imprese della logistica, perché sono preoccupato del futuro”.

Continuità amministrativa – Lorenza Rosso ha rivendicato le scelte compiute: “Davide è imprenditore, io avvocato da 33 anni. Abbiamo deciso di metterci al servizio di Genova, ed è stata un’esperienza bellissima che non rinnego. Ho seguito affari legali, servizi sociali e ora cultura. La visione iniziata con Bucci deve proseguire con Piciocchi, persona competente come nessun altro”.

Cultura e digitale – “Abbiamo vinto ogni ricorso, tenuto duro. Genova ha un bellissimo porto, ma vogliamo che sia integrato con la città. Dobbiamo fare molto per i giovani: quando vanno via, dobbiamo farli tornare. Il digitale è un’opportunità, i cavi Internet arrivano qui grazie al lavoro fatto in questi anni. E Genova è anche bellezza: i palazzi del Cinquecento che tutti vengono a vedere”.

Appello finale – “Abbiamo dovuto interrompere il nostro lavoro a ottobre per motivi che giudico storici”, ha concluso Rosso. “Vi chiediamo di farci finire. Piciocchi non lo conosceva nessuno? Certo, perché lavorava dalle 7 del mattino alle 10 di sera, con tutte le deleghe che aveva. Se avessimo comunicato meglio tutto quello che stavamo facendo sarebbe stato utile. Ma ora lo stiamo facendo, perché non vogliamo interrompere”.

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