Ex Ilva: lunga giornata di protesta, dalla prefettura a Brignole, dopo l'incontro con Bucci il corteo di lavoratori riguadagna Cornigliano

di Luca Pandimiglio

I manifestanti hanno staccato la grata metallica messa a difesa della prefettura di Genova agganciando un cavo d'acciaio a uno dei grandi macchinari in corteo

Nuova giornata di lotta dei lavoratori dell'ex Ilva. Il corteo dei lavoratori metalmeccanici, annunciato dall'esplosione di qualche fumogeno e aperto dai grandi mezzi pesanti utilizzati per spostare l'acciaio, è arrivato in piazza Corvetto, vicino alla prefettura. La zona del palazzo del Governo, Largo Lanfranco, è stata isolata dai mezzi della polizia e piazza Corvetto non è accessibile a traffico e pedoni. Una delegazione dei lavoratori e del sindacato chiede un incontro con il prefetto Cinzia Torraco.

I lavoratori appena arrivati in piazza Corvetto hanno cominciato a picchiare con i caschi contro le reti metalliche usate dalla polizia per blindare la zona della prefettura.  I negozi stanno abbassando le saracinesche a protezione delle vetrine. Alcuni fumogeni e petardi e alcuni caschi sono stati tirati oltre le paratie. Uova e bottiglie contro i muri della prefettura. I manifestanti genovesi hanno staccato la grata metallica che la polizia ha messo a difesa della prefettura di Genova agganciando un cavo d'acciaio a uno dei grandi macchinari che vengono usati per spostare l'acciaio in fabbrica. La polizia ha risposto lanciando alcuni lacrimogeni, Incendiati alcuni pneumatici.

Attorno alle 12,30 il corteo si è diretto, attraverso Corvetto e via Serra, verso la stazione Brignole. I manifestanti sono entrati nella stazione per bloccare i binari. Più tardi sono stati raggiunti dal presidente della Regione Marco Bucci che ha assicurato massimo impegno verso il governo per salvare la fabbrica. A quel punto il corteo ha ripreso la strada di Cornigliano.

Contromanifestazione - Sempre in giornata, alle 16, un gruppo di residenti di Cornigliano scenderà in piazza Massena per una mobilitazione alternativa di denuncia del disagio provocato, a loro dire, dalle azioni dei manifestanti dell’ex Ilva, con pesanti ricadute sulla quotidianità di tutta la città, colpendo soprattutto persone fragili, malati, bambini, anziani e attività commerciali. Nel volantino si chiede un intervento immediato del prefetto per fermare quella che definiscono una situazione insostenibile.

Roma - La questione si sposta nuovamente a Roma, dove venerdì 5 è calendarizzato un nuovo incontro tra il ministro dell'Industria Urso, il commissario Quaranta e le istituzioni dei territori interessati, per discutere della prospettiva dello stabilimento di Cornigliano. Genova punta a evitare lo stop agli impianti dedicati allo zincato, che a detta dei sindacalisti ridurrebbe l’operatività dello stabilimento a circa il 10% del suo potenziale.

Polemiche - Intanto le parole di Franco Grondona, storico leader sindacale, fanno discutere. Ieri Grondona aveva detto:  "Se necessario ci andiamo a picchiare con le forze di polizia, noi non abbiamo paura, così finiamo sulle pagine dei giornali e poi sono affari del governo dire che picchiano gli operai che lottano per difendere la fabbrica e l'occupazione a Genova". Alessandra Bianchi, capogruppo FdI in consiglio comunale, sostiene: “Dopo quelle del segretario della Cgil Landini, che invocava la rivolta sociale, riteniamo molto gravi le parole pronunciate dall’ex segretario FIOM-CGIL di Genova e che, invocando una strategia della tensione, cercando l’incidente per incolpare il governo Meloni, di certo non aiuta l’ex Ilva e i suoi lavoratori ma, al contrario, alimentano tensioni ed inaspriscono un clima già sufficientemente teso. Dopo aver trasformato Genova nella capitale del dissenso è il momento che Silvia Salis e tutta la sua maggioranza prendano le distanze da parole come queste e che, come d’abitudine, non opti per il silenzio selettivo. Alla sinistra chiediamo la responsabilità di non alimentare con parole e atti il fuoco della piazza che difficilmente si ferma e come un incendio tutto travolge. Speriamo che i fatti di Torino siano di insegnamento e quindi rivolgiamo un appello ai cittadini ed a chi sciopera a comprendere le ragioni dell’altro e che, anche oggi, possa andare in scena una protesta pacifica come già avvenuto nei giorni scorsi”.

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