Energia da fusione: Eni scommette sul futuro con un maxi contratto da un miliardo di dollari negli USA
di R.S.
Dalla collaborazione con il MIT di Boston nasce il progetto ARC, la prima centrale commerciale a fusione nel mondo
L’energia delle stelle non è più un sogno da fantascienza. L’energia da fusione, quella che alimenta il Sole, è ormai alle porte della realtà industriale. A confermarlo è l’annuncio di Eni, che ha firmato un accordo da oltre un miliardo di dollari con la società americana Commonwealth Fusion Systems (CFS) per l’acquisto di elettricità prodotta dal primo impianto commerciale a fusione del mondo.
L’impianto, denominato ARC, sorgerà nella contea di Chesterfield, in Virginia, e avrà una potenza di 400 megawatt. Il collegamento alla rete è previsto all’inizio del prossimo decennio, segnando un passo storico verso una nuova era energetica. CFS, spin-out del MIT di Boston, è uno dei leader mondiali nella corsa alla fusione e conta Eni come principale azionista e partner tecnologico sin dalla sua fondazione. “Questa collaborazione rappresenta una svolta: la fusione diventa oggi una prospettiva industriale reale”, ha dichiarato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni. “Con CFS condividiamo la visione di un’energia pulita, sicura e virtualmente inesauribile, parte integrante della nostra strategia di transizione energetica”.
Che cos’è la fusione nucleare - La fusione è il processo fisico che alimenta le stelle: due atomi leggeri – come il deuterio e il trizio, isotopi dell’idrogeno – si uniscono formando elio e liberando un’enorme quantità di energia, secondo la celebre equazione di Einstein E=mc².
A differenza della fissione nucleare, che divide atomi pesanti come l’uranio, la fusione non produce scorie radioattive di lunga durata e non emette gas serra.
Come funziona la tecnologia a confinamento magnetico - L’impianto ARC utilizzerà la tecnologia dei tokamak, camere toroidali in cui un gas ionizzato, o plasma, raggiunge oltre 100 milioni di gradi – dieci volte la temperatura del nucleo solare. Potenti campi magnetici superconduttori confinano e controllano la reazione, garantendo sicurezza e continuità operativa.
La fusione come nuovo paradigma energetico - Con 9 miliardi di dollari già investiti nel settore e oltre 170 progetti nel mondo, la fusione rappresenta il nuovo orizzonte della decarbonizzazione globale.
Per Eni, che da anni punta sull’innovazione tecnologica e sulla neutralità tecnologica come pilastri della propria strategia, questo accordo segna l’ingresso concreto nell’era della fusione industriale: energia pulita, continua e virtualmente infinit. “Il futuro dell’energia è già iniziato – ha concluso Descalzi – e la fusione ne sarà il cuore pulsante”.
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