Energia, allarme imprese italiane: “Prezzi tedeschi calmierati alterano la concorrenza. Serve una risposta Ue”
di R.S.
Il presidente di Assocarta, Lorenzo Poli, avverte: «L’Europa rischia una frammentazione competitiva senza precedenti. Così non si compete: si sopravvive»
La decisione della Germania di introdurre da gennaio un prezzo calmierato dell’elettricità a 50 euro/MWh per tre anni mette in forte allarme l’industria italiana. Il provvedimento, pensato per sostenere i settori energivori come acciaio, carta, vetro e chimica, rischia secondo Roma e altri Paesi Ue di creare una distorsione della concorrenza, resa possibile dall’ampio margine fiscale tedesco.
Anche il Regno Unito si muove nella stessa direzione, aumentando dal 2026 gli aiuti agli energivori e introducendo nuovi strumenti per ridurre i costi e facilitare l’accesso alla rete elettrica.
Tra i comparti più preoccupati in Italia c’è la carta. Il presidente di Assocarta, Lorenzo Poli, avverte: «L’Europa rischia una frammentazione competitiva senza precedenti. Così non si compete: si sopravvive». E chiede un quadro europeo uniforme, in grado di evitare squilibri strutturali che potrebbero penalizzare pesantemente l’industria nazionale.
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