ENEA e Università di Salerno: nuove tecnologie riducono del 50% i consumi nell'industria del pomodoro
di R.S.
La pelatura a infrarossi si conferma la più sostenibile, eliminando l’uso di acqua e sostanze chimiche e riducendo gli sprechi
ENEA e Università di Salerno hanno sviluppato nuove tecnologie per la pelatura industriale del pomodoro che possono ridurre fino al 50% i consumi energetici rispetto ai metodi tradizionali a vapore e chimici. Lo studio, condotto in un’azienda campana e pubblicato su Sustainability, ha valutato tre tecniche innovative: infrarossi, ultrasuoni e riscaldamento ohmico.
La pelatura a infrarossi si conferma la più sostenibile, eliminando l’uso di acqua e sostanze chimiche e riducendo gli sprechi. Le nuove tecnologie migliorano la resa produttiva (fino al +9,2%) e diminuiscono gli scarti (fino al -52%).
Nonostante i benefici, sono necessari ulteriori studi per valutare costi, complessità e tempi di ritorno degli investimenti su scala industriale.
L’industria del pomodoro, con una produzione globale di oltre 50 milioni di tonnellate, rappresenta un settore strategico per l’agroalimentare mondiale.
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