Emergenza cinghiali, Regione Liguria chiede l'intervento del governo
di Redazione
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Dalla Regione presto due bandi per finanziare strumenti di arginamento per gli animali
“Un tragico incidente che evidenzia come la situazione in Liguria non sia più sostenibile: serve un intervento a livello nazionale da parte del governo per risolvere questo problema, che provoca ingenti danni a cittadini, aziende e istituzioni costretti a fare i conti con i danni e gli incidenti, anche mortali come in questo caso, provocati da questi animali”. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore all’Agricoltura, Stefano Mai, lanciano un messaggio di cordoglio e vicinanza ai familiari dell’anziano deceduto a seguito di un incidente con un cinghiale in Val Trebbia, ma chiedono anche interventi del governo.
L’Assessore Mai evidenzia la chiara situazione dei cinghiali in Liguria, sottolineando come la popolazione che si trova ad avere a che fare con i cinghiali sia esasperata, per i danni all'agricoltura e all'allevamento. L'Assessore annuncia che nei prossimi giorni si aprirà un tavolo di crisi sui cinghiali e sulla fauna selvatica .
“La Liguria – ricorda l’assessore all’Agricoltura – ha il 75% del territorio coperto da boschi che lambiscono la costa." L'assesore biasima anche il comportamento di alcuni cittadini che irresponsabilmente, alimentano questi animali, facendoli prendere sempre più confidenza con l'uomo.
L’assessore Mai ribadisce quindi l’urgenza di un intervento del Governo, chiedendo la reintroduzione della figura dei coadiutori al controllo degli animali selvatici. “Sono tre anni che abbiamo approvato in Commissione Politiche agricole a livello nazionale, con l’unanimità di tutte le Regioni – ricorda Mai – la richiesta di modificare almeno l’articolo 19 della legge 157 per avere i coadiutori a supporto, per il controllo di questi animali. Si tratta di una legge vecchia 30 anni che andrebbe rivista integralmente, invece sono tre anni che la proposta è ferma a Roma. La scellerata e miope politica animalista di certi ministri sta determinando una situazione d’emergenza”.
“Quando con le Province avevamo 81 agenti provinciali sul territorio, questi erano aiutati da circa 5mila cacciatori coadiutori: oggi invece abbiamo unicamente 25 agenti regionali che possono occuparsi del problema. Come Regione Liguria abbiamo provato ben due volte, con due leggi regionali, a reintrodurre i coadiutori, ma le leggi ci sono state bocciate dalla Corte Costituzionale, perché questa legislazione non è di competenza delle Regioni. È quindi indispensabile e urgente un intervento nazionale”.
Da Regione Liguria ci saranno presto due bandi per finanziare strumenti di arginamento dei cinghiali. “Entro il mese apriremo il primo bando della misura 4.4 (investimenti non produttivi concernenti l'adempimento di obiettivi agro-climatico ambientali) del programma di sviluppo rurale con cui metteremo a disposizione 1 milione di euro per le recinzioni elettriche e i cani da guardia. Entro l’anno, poi, apriremo il secondo bando sempre di misura 4.4 con un altro milione di euro per finanziare l’istallazione di recinzioni metalliche. Tutto quello che possiamo fare, ripeto, lo facciamo”.
Nei giorni scorsi sono state depositate oltre 500 firme alla Città Metropolitana di Genova da parte di cittadini della Valle Sturla che chiedono di risolvere urgentemente il problema dei cinghiali sul territorio.
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