Elezioni, Risso (Uniti per la Costituzione): "Crucioli proposta alternativa e credibile a due candidati equivalenti"

di Carlotta Nicoletti - Matteo Cantile - Stefano Rissetto

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"Chi ha capito che centrodestra e centrosinistra sono due sfumature della stessa destra dovrebbe considerare altre opzioni"

Emanuela Risso, candidata alle Comunali nella lista di Uniti per la Costituzione a sostegno della candidatura a sindaco di Mattia Crucioli, spiega ambizioni e obiettivi in un'intervista a Telenord.

 

Perché ho scelto Uniti per la Costituzione - "Io seguo l'attività di Uniti per la Costituzione dal 2022, cioè da quando si è costituito. Vorrei fare un brevissimo passo indietro: ho incontrato Mattia Crucioli nel 2021, nei giorni intorno al 15 ottobre, durante la protesta dei portuali di Trieste contro il Green Pass. Cruciali, all’epoca senatore, era l’unico rappresentante del Parlamento presente in quel momento critico. Mi colpì molto per come svolse il suo ruolo istituzionale, tenendo informati i cittadini tramite dirette. Da lì nacque la mia volontà di conoscerlo, collaborare e aderire al progetto che oggi è diventato Uniti per la Costituzione".

 

Le origini del progetto e il suo impatto alle comunali - "Il progetto è nato come gruppo misto in Senato, dopo che Crucioli fu espulso dal Movimento 5 Stelle per non aver votato la fiducia a Draghi. Da lì è nato il gruppo "Costituzione, ambiente, lavoro", poi evoluto in Uniti per la Costituzione. Alle comunali del 2022, siamo partiti dal nulla e abbiamo raggiunto il 3,5%, ottenendo una rappresentanza in consiglio comunale. Mi candido per proseguire questo progetto, perché credo che il nostro lavoro nelle istituzioni debba continuare. Da un lato l’emergenza è passata e molte persone oggi sono meno coinvolte, dall’altro Uniti per la Costituzione ha continuato a lavorare con costanza. A Genova siamo molto radicati e Crucioli è stato uno dei consiglieri più presenti e preparati, anche secondo giudizi trasversali. Ora ci rivolgiamo non solo ai sostenitori di tre anni fa, ma anche ai delusi dalla politica e a chi ha compreso, attraverso il trauma della pandemia, che le politiche dominanti – sia di destra che di sinistra – sono molto simili e lontane dai bisogni reali delle persone".

 

Un approccio femminile ai problemi urbani - "Da anni mi occupo di femminismo, in particolare di femminismo radicale. Ci tengo a sottolinearlo perché oggi si fa molta confusione con il transfemminismo, che considero qualcosa di diverso. Un approccio femminista significa adottare uno sguardo che tenga conto delle esigenze della maggioranza della popolazione – le donne – non come una minoranza qualsiasi. Bisogna considerare aspetti come la sicurezza, la parità salariale, la conciliazione tra lavoro e famiglia. Anche chi non si definisce femminista deve tenere conto di questa prospettiva. Oggi si fa confusione tra sesso e genere. Il concetto di "identità di genere", secondo cui chiunque può definirsi donna se si sente tale, è a mio avviso un fraintendimento pericoloso. Porta a problemi concreti, come l’accesso ai centri antiviolenza o alle carceri femminili da parte di persone biologicamente maschi. Serve un approccio attento e prudente su questi temi, che non banalizzi le differenze reali tra uomini e donne".

 

Il trattamento mediatico sbilanciato di questa campagna - "Guardando all’attività consiliare di Crucioli, le critiche sono sempre state rivolte a chiunque, quando necessario, senza risparmiare nessuno. Ma in questa campagna c’è una spinta mediatica verso Silvia Salis che non ha precedenti. Ricordo la campagna del 2022, in cui la visibilità era più equilibrata. Oggi invece vediamo reportage continui su Salis, anche su aspetti non politici – come la proposta di matrimonio del marito. È una sproporzione evidente".

 

Perché il voto a noi non è "sprecato" - "Chi ha capito che centrodestra e centrosinistra sono due sfumature della stessa destra dovrebbe considerare altre opzioni. A mio avviso, bisogna scardinare il concetto del "voto utile". Cos’è davvero utile? Scegliere tra due candidati già certi di vincere, o permettere a una forza più piccola di entrare in consiglio, superando lo sbarramento del 3%, per fare opposizione libera? Questa, secondo noi, è la vera utilità del voto".

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