Elezioni, Bandecchi (AP): "Genova non deve fermarsi, Piciocchi uomo giusto per andare avanti"

di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto

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"Alternativa Popolare si presenta a Genova nella lista di Forza Italia con Notarnicola e Basso. Due persone giuste, che vengono dal mondo del lavoro"

Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e leader di Alternativa Popolare, interviene a Telenord per sostenere, in coordinamento con Forza Italia, la candidatura di Pietro Piciocchi a sindaco di Genova.

 

Sosteniamo Piciocchi perché è il proseguimento di quanto è stato fatto negli ultimi otto anni. Per parlare di Piciocchi bisogna tornare indietro di dieci anni. Non è che Genova all’improvviso è impazzita: una città storicamente di sinistra ha votato Bucci. Ci sarà un motivo, ed è semplice: la sinistra aveva deluso e gestito male una città in crisi.

 

Genova è migliorata. Faccio un esempio: prima c’erano 300 chilometri di strade malmesse, oggi ne restano 150. Oggi avete qui uno dei massimi esperti europei di raccolta differenziata come direttore generale. E rischiate di perderlo. Bisogna fare memoria sulle cose giuste: confrontate Genova di dieci anni fa con quella di oggi. Se le cose sono migliorate, c’è un motivo.

 

Quello che garantisce continuità oggi è Piciocchi, con il suo staff, i suoi uomini migliori, gente che ha lavorato e si è migliorata. Tra otto anni, qualcuno dovrà fare il paragone tra Bandecchi di oggi e Bandecchi di allora. Lo stesso vale per Genova: nove anni fa era una città in crisi, poi è cambiata. Come mai, allora, una città col 60% rosso e blu ha votato Bucci? Perché il lavoro era stato fatto bene.

 

Dico ai genovesi: continuate su questa strada. Cambiare ora vuol dire finire in mani inesperte, e poi si pagano i danni. È come mangiare cibo grasso e poi lamentarsi per i problemi di salute. Io a Terni ho vinto con un programma pragmatico, post-ideologico, come credo accadrà anche a Genova. A Terni abbiamo cambiato faccia alla città applicando regole imprenditoriali, non ideologiche.

 

Ho trasformato i miei peggiori nemici in sponsor. Dopo sette trasmissioni contro di me, sono ancora qui. Sono presidente della Provincia, continuo a fare politica. Genova è sullo stesso piano: serve andare oltre destra e sinistra. Servono uomini che vengono dal mondo del lavoro, che si prestano alla cosa pubblica. Spesso ci rimettono economicamente, ma lo fanno lo stesso.

 

Io ho perso 3 milioni di euro l’anno per fare politica. Eppure sono ancora qui. Quindi dico ai genovesi: siete sulla macchina giusta, portatela avanti. Non fatevi distrarre da chi vuole cambiare tutto solo per cambiare. Certe proposte, tipo trovare scorie chimiche ovunque, sono inutili. La sinistra si è zittita. Spero che la Salis ricominci a parlare e si confronti con Piciocchi. Vinca il migliore. Ma il silenzio non aiuta.

 

Se il 50% dei cittadini sta a casa, vuol dire che ti hanno già detto che non conti nulla. Mi rivolgo a quel 50%: chi ha un’ispirazione moderata, centrista, deve tornare a votare. Siamo sicuri che ci siano due candidati, uno di destra e uno di sinistra? Mio padre era comunista, ma oggi votare certi candidati che si dicono di sinistra... è difficile. Mi sembra la favola dell’ascia che dice agli alberi: "State tranquilli, sono fatta di legno come voi". E poi li taglia. Non basta dire di essere simili.

 

Alternativa Popolare si presenta a Genova dentro la lista di Forza Italia con Notarnicola e Basso. Due persone giuste, che vengono dal mondo del lavoro. Io garantisco per loro e per Forza Italia. Dobbiamo arrivare alle due cifre. Io oggi penso di essere una garanzia. Andate a vedere cosa è successo a Terni. Abbiamo preso un morto e l’abbiamo resuscitato.

 

Il modello Terni, il modello degli uomini che sanno fare, può essere esportato in tutta Europa. A Terni c’è un leader che sa gestire l’Italia, l’Europa, qualunque tavolo. Quel tizio lì, come si chiama? Bandecchi. Forza Italia è viva anche senza Berlusconi. Berlusconi, nella sua intelligenza, aveva già portato il partito dentro il Partito Popolare Europeo. Aveva pensato al dopo.

 

Uomini come me, che hanno costruito aziende e oggi si dedicano alla politica, dicono che se votate Forza Italia non sbagliate. I valori sono gli stessi. Non vogliamo vedere estremismi. Vogliamo riportare la politica al centro: quella degasperiana, quella bella di Berlusconi, quella del fare.

 

Oggi parlavo con Bucci degli investimenti. Non serve spendere di più, serve spendere meglio. In sanità, nelle strade. Ogni mestiere ha le sue competenze. Mio nonno era falegname. Io non so lavorare il legno, ma lui faceva mobili ogni giorno. Non confondiamo chi sa fare con chi vorrebbe solo provarci.

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