Elettrificazione delle banchine per lo sviluppo sostenibile, Costa Crociere e Msc avvertono: "Le navi sono attrezzate, ma non i porti italiani"

di Redazione

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Gianni Onorato, ceo di Msc cruises: "Oltre il 70% delle navi da crociera esistenti ha la possibilità di attaccarsi alla corrente in banchina, funzionando così a emissioni zero nei porti"

Elettrificazione delle banchine per lo sviluppo sostenibile, Costa Crociere e Msc avvertono: "Le navi sono attrezzate, ma non i porti italiani"

"Il primo traguardo a cui guardiamo nell'ambito del nostro percorso verso la sostenibilità è la realizzazione degli investimenti necessari per l'utilizzo dei sistemi di elettrificazione a terra e lo spegnimento dei motori in porto". 

Lo ha detto Mario Zanetti, direttore generale di Costa Crociere all'incontro "Crociere sostenibili e finanza green" organizzato a Roma da Clia - Cruises lines international association in collaborazione con Sace. 

Le navi sono già attrezzate, ma i porti no. "Oltre il 70% delle navi da crociera esistenti, e il 98% di quelle in costruzione - evidenzia Gianni Onorato, ceo di Msc cruises - ha la possibilità di attaccarsi alla corrente in banchina, funzionando così a emissioni zero nei porti. Ma nessun porto italiano è al momento attrezzato per offrire questa opportunità". Ancora: "Come Gruppo Msc - aggiunge - abbiamo in costruzione due navi da crociera alimentate ad idrogeno, che entreranno in servizio nel 2027 e nel 2028, ma questo tipo di carburante non è disponibile da nessuna parte al mondo e anche per rifornire le navi alimentate a gas naturale liquefatto non esistono attualmente depositi nei porti italiani. Questo dimostra che l'industria crocieristica ha non solo già fatto moltissimo, finora, da sola, ma sta viaggiando a una velocità superiore ed è molto più avanti rispetto alle infrastrutture".

Per sanare il divario Onorato invoca l'istituzione di "una regia nazionale e un tavolo di confronto, che interloquiscano anche a livello europeo, ascoltando la voce dell'industria crocieristica per programmare i futuri investimenti in ricerca e infrastrutture, che andranno decisi in maniera coordinata tra pubblico e privato, stabilendo chiare priorità e definendo standard tecnologici".