Economia circolare, Europa leader mondiale ma progressi ancora troppo lenti
di Sagal
Un nuovo rapporto evidenzia i limiti dei progressi europei nell'economia circolare e l'urgenza di accelerare la transizione
L’Europa rimane leader globale nell’economia circolare, ma i miglioramenti degli ultimi anni sono stati limitati. È quanto emerge dal rapporto “L’economia circolare in Europa: fatti e cifre” pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), che sollecita un’accelerazione per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e decarbonizzazione.
Tasso di circolarità – Nel 2023, l’Europa ha registrato un tasso di circolarità dell’11,8%, superiore a quello di altre regioni del mondo. Questo risultato indica che il Vecchio Continente consuma una percentuale di materiali riciclati più alta rispetto a molti altri Paesi, ma resta insufficiente per raggiungere i target prefissati. Inoltre, ogni cittadino europeo utilizza in media 14 tonnellate di materiali e produce 5 tonnellate di rifiuti all’anno, dati che si collocano tra i più alti a livello globale e superano i limiti considerati sostenibili.
Produttività delle risorse – L’Europa si distingue per un’elevata efficienza nell’utilizzo delle risorse, con una produttività superiore a 2 €/kg dal 2015, più di 2,5 volte la media mondiale. Anche il riciclaggio dei rifiuti raggiunge quasi il 50%, ma la circolarità complessiva dei materiali è rimasta stagnante negli ultimi dieci anni. Questo dato sottolinea la necessità di promuovere pratiche di riciclaggio di alta qualità e di sviluppare mercati più efficienti per i materiali secondari.
Politiche e strategie – L’Unione Europea ha adottato un robusto quadro di politiche per sostenere l’economia circolare. A settembre 2022, 24 dei 27 Stati membri avevano pubblicato strategie nazionali sull’argomento. Il Green Deal europeo, avviato nel 2019, mira a fare dell’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050, ponendo l’economia circolare al centro di questo ambizioso obiettivo.
Sfide in corso – Nonostante queste iniziative, i modelli economici lineari continuano a dominare, limitando l’efficacia degli sforzi. La mancanza di dati completi sul monitoraggio e l’assenza di un supporto finanziario adeguato rappresentano ulteriori ostacoli. Tuttavia, secondo l’AEA, rafforzare l’implementazione delle politiche, investire in modelli di business circolari e sensibilizzare i consumatori potrebbe accelerare significativamente la transizione ecologica. L’Europa resta un riferimento globale per l’economia circolare, ma la necessità di intensificare le azioni e superare la stagnazione è cruciale per garantire un futuro sostenibile e competitivo.
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