Economia circolare: Emilia Romagna capofila del riciclo rifiuti tessili

di Stefano Rissetto

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L'obiettivo fissato dalla regione è di arrivare al 52% di riciclo entro il 2027, come previsto dal Piano territoriale di gestione dei rifiuti

Economia circolare: Emilia Romagna capofila del riciclo rifiuti tessili

L'Emilia-Romagna sta promuovendo la prevenzione dei rifiuti tessili attraverso il riutilizzo degli abiti, in particolare tramite la rete dei centri di riuso regionali. La raccolta differenziata dei rifiuti tessili è già attiva e nel 2023 ha permesso alla regione di raggiungere un tasso di riciclo del 16%. La direttiva quadro europea sui rifiuti impone agli Stati membri di garantire la raccolta differenziata dei tessili per il riutilizzo e il riciclo entro il 1° gennaio 2025.

L'obiettivo fissato dalla regione è di arrivare al 52% di riciclo entro il 2027, come previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica delle aree inquinate (Prrb) 2022-2027.

La situazione in Europa Ogni anno, nell'Unione Europea, 8 milioni di tonnellate di tessuti finiscono in discarica o vengono inceneriti. Solo l'1% dei tessuti scartati viene riciclato per produrre nuovi abiti. Ogni secondo, un camion di vestiti viene gettato nelle discariche. Secondo i dati del Centro comune di ricerca della Commissione Europea, i tessuti rappresentano circa il 5% dell'impatto ambientale complessivo, con 12 milioni di tonnellate di tessuti che entrano nel mercato ogni anno.

La gestione dei rifiuti tessili in Emilia-Romagna Una parte significativa dei tessuti scartati, fino al 9%, non viene mai indossata prima di essere smaltita. La Direzione generale Ambiente della Regione Emilia-Romagna sottolinea che "la gestione dei rifiuti tessili è fondamentale", poiché "il consumo di capi di abbigliamento è in continuo aumento, ma il tempo di utilizzo medio si è ridotto. L'uso eccessivo di prodotti tessili, sempre più caratterizzati da una logica 'usa e getta', rappresenta un grave problema ambientale".

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