Economia circolare, Edo Ronchi: "E' lo strumento per essere meno vulnerabili ai dazi"

di Simone Galdi

2 min, 18 sec

Per il presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile "l'Italia va bene, ma non benissimo"

Economia circolare, Edo Ronchi: "E' lo strumento per essere meno vulnerabili ai dazi"

“Bene ma non benissimo”: il dono della sintesi di Edo Ronchipresidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, regala questa battuta per riassumere il sistema dell'economia circolare italiana, fotografata dai valori che compongono il report 2025 presentato a Roma, nella Conferenza Nazionale di Castro Pretorio. Ai nostri microfoni, Ronchi ha voluto approfondire i temi della giornata.

Il modello - "L'Italia ha raggiunto buoni risultati nella produttività delle risorse, buoni risultati nel riciclo dei rifiuti e soprattutto degli imballaggi, discrete iniziative e livelli sono stati raggiunti anche nel riutilizzo, cosa poco nota, nei settori della riparazione, dello sharing e cioè nelle politiche di circolarità intese in senso più lato. Non bisogna dimenticare che l'Italia dipende molto dall'importazione di materiali, il 48% dei materiali che noi consumiamo lo importiamo dall'estero, è tanto, è una dipendenza più del doppio della media europea perché siamo un paese molto manifatturiero, quindi per noi la circolarità cioè il risparmio e l'uso efficiente dei materiali e quindi anche dell'energia è un fattore di competitività decisivo, di competitività economica oltre che di vantaggio ambientale". 

I tre assi di forza - "Sulla legislazione adesso abbiamo un pacchetto di misure europee già approvate che vanno dalla direttiva Eco Design, cioè sulla progettazione dei prodotti, al famoso nuovo regolamento sugli imballaggi che ci aiuterebbe a fare degli ulteriori passi avanti alla nuova direttiva RAE, all'informazione come si dice sul green washing cioè per la corretta informazione. Questo pacchetto di misure consentirebbe di fare dei passi avanti importanti anche a noi.  L'importante è il coinvolgimento dei consumatori - l'altro asse di forza, i cittadini - perché il consumo consapevole cioè sapere che un prodotto è più circolare e perché e quindi poterlo scegliere è un criterio molto importante per la transizione verso un'economia più circolare e anche le imprese spesso devono essere supportate, qui più che informazione è un problema di investimenti cioè di disponibilità di risorse per investire in nuovi processi, nuovi prodotti e qui bisogna migliorare la capacità di finanziamento della transizione circolare".

Il pericolo dazi - In un quadro globale che spaventa i mercati, forse la soluzione per le imprese potrebbe essere tornare a investire sul lavoro. Ronchi si dimostra d'accordo: "Certamente sì. Non si risolve il tema dei dazi, che comunque farà fare dei passi indietro allo sviluppo economico globale, speriamo che siano il più contenuti possibile, ormai però sono in atto. L'economia circolare aiuta a ridurre la vulnerabilità, se sei più circolare sei meno vulnerabili verso questa politica protezionista dei dazi perché riesce a usare in maniera più efficiente e sul tuo territorio le risorse".

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.