Domenica in Musica, “Il Quinto Elemento” per una favola quantistica

di Giulia Cassini

Cresce l’attesa, biglietti in esaurimento e tanta curiosità

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Ottima stagione per il ciclo “Domenica in Musica” al Teatro Carlo Felice di Genova ed è già record di vendite per “Il Quinto Elemento”, lo spettacolo di domenica 19 gennaio alle ore 11.  L’evento è nato con l’intento di risvegliare l’immaginario profondo tramite l’uso di diverse forme artistiche: note, poesia, filosofia, fisica quantistica e riproduzione di suoni e immagini a richiamare l’Aria, l’Acqua, la Terra e il Fuoco.

Si adopera il logos (la ragione) per spiegare il mondo razionale e l’arte, per penetrare la complessità del kosmos e della vita. Si parte da un’idea di mondo unitario (contemporaneamente materia e spirito) per restituirlo tramite il violino, il violoncello e la voce recitante. Il progetto nasce da un'ambiziosa idea della musicista Francesca Giordanino. “ E' una spettacolo sotto la forma del viaggio - dice Giordanino- un excursus all'interno e all'esterno da sé, intimo ed essenziale. Spero che gli spettatori alla fine sentano di essere cambiati dall'interno e di aver aggiunto un tassello alla propria comprensione del mondo“.

L’ossatura portante dello spettacolo coincide con l’elaborato poetico, scritto appositamente da Giordanino in quartine di dodecasillabi in rima baciata, che verrà declamato da un attore in sala, Massimiliano Lotti. In tal modo saranno narrate le gesta del Quinto Elemento, un eroe metafisico che, con l’evolversi del concerto e della narrazione, si incarnerà nei quattro Elementi che danno forma al mondo. Questo è il basamento concettuale su cui si dipartono le composizioni musicali che vedono come protagonisti il violino e il violoncello quali incarnazioni sonore dell’elemento da rappresentare.

Come spiega il violoncellista Marco De Masi  “Il rapporto con la fisica quantistica è evidente: recenti scoperte in questo ambito ci riportano verso saperi antichissimi, la cui saggezza si dimostra oggi quanto mai fondata e incredibilmente precisa. Il pensiero crea. Questo è l’assioma fondamentale che in questo millennio controverso dovremo affrontare, come società e come individui”. L’arte diventa tempo e dubbio, pienezza e estasi.

Come ulteriore spunto creativo, durante la narrazione del testo verranno riprodotti suoni ed immagini concernenti ciascun elemento: grazie a ciò la platea potrà esperire in maniera ancor più coinvolgente la parabola sensoriale del viaggio dell’eroe. E proprio come sosteneva Albert Einstein “Tutto è energia, e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è filosofia. Questa è fisica”.

Compongono il programma tra narrazione ed effetti sonori l’Aria sulla Quarta Corda di Bach, la sonata per violino e cello di Ravel, brani di Astor Piazzolla (Escualo, Obliviòn, Muerte del Angel) e Johan Halvorsen (Passacaglia in Sol minore su un tema di Händel. Francesca Giordanino suona un violino Hornstainerdax del 1771, mentre Marco De Masi un violoncello Giuseppe Guadagnini del 1802; insieme formano il famoso Duo Max Planck. Passo Eugenio Montale,4. Informazioni al sito del teatro