Divieti al Brennero: incontro al MIT. Italia verso ricorso a Corte di Giustizia Europea

di Carlotta Nicoletti

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Il Ministero ha esposto nel dettaglio l’iter percorso fino ad oggi, evidenziando le criticità riscontrate nei dati ambientali forniti dall’Austria

Divieti al Brennero: incontro al MIT. Italia verso ricorso a Corte di Giustizia Europea

 

Nel corso dell’incontro di ieri che ha coinvolto il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture con le associazioni del trasporto e della logistica, l’azione legale dell’Italia contro l’Austria ha preso forma.

Il Ministero – riferisce una nota Fiap – ha esposto nel dettaglio l’iter percorso fino ad oggi, evidenziando le criticità riscontrate nei dati ambientali forniti dall’Austria, spesso obsoleti o non verificati. La riunione ha altresì messo in luce un’interlocuzione interministeriale presso Palazzo Chigi, rivelando una consistente mole di documentazione a sostegno dell’imminente ricorso.

Il dr. Donato, Consigliere diplomatico del MIT – prosegue la nota – ha riferito che il ricorso sarà formalizzato e depositato prima della pausa estiva, confermando la necessità di una preparazione minuziosa e dettagliata affidata all’Avvocatura dello Stato. La strategia delineata mira a contrastare le eventuali posizioni austriache, rafforzando il dossier italiano con dati certificati e analisi approfondite in rafforzamento al parere motivato della Commissione Europea.

L’attenzione – spiega ancora la nota – si concentra ora sulle tesi da sostenere in sede giudiziaria, richiedendo un lavoro accurato sulla validazione dei dati e sull’articolazione degli argomenti. Le associazioni e le organizzazioni imprenditoriali sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale, fornendo supporto e testimonianze concrete basate sulle esperienze quotidiane delle imprese operanti nel settore del trasporto e della logistica. Questo dialogo costruttivo è essenziale per consolidare la posizione italiana e per prepararsi adeguatamente alla fase legale che necessita di maggiore attenzione e precisione.

Nonostante il raggiungimento di una prima tappa importante con il parere motivato della C.E., la questione rimane aperta e richiede una nuova fase di azioni mirate. Il confronto legale in vista promette di essere un punto di svolta, con l’Italia pronta a difendere con vigore i propri interessi e a contestare le accuse infondate, ribadendo il proprio impegno a favore della giustizia e della veridicità ambientale.

 

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