Dissesto idrogeologico, '20 miliardi spesi negli ultimi 25 anni'
di Simone Galdi
Evento 14/5 a Roma di ingegneri, geologi e Fondazione Inarcassa

"Il territorio dell'Italia, per le sue caratteristiche morfologiche, litologiche e idrografiche è naturalmente predisposto a fenomeni franosi e alluvionali", essendo il nostro pure "un paese fortemente antropizzato con quasi 8.000 comuni, 59.459 nuclei urbani, una rete autostradale di 6.487 km, una ferroviaria di circa 16.000 km, una rete stradale principale di circa 360.000 km e una densità di popolazione di circa 200 abitanti/km", e "negli ultimi 25 anni, per affrontare il problema del dissesto idrogeologico sono stati spesi quasi 20 miliardi di euro, per un totale di 25.539 interventi", non sufficienti, però.
Il principio - Parte da queste premesse la seconda Giornata nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, l'evento organizzato dai Consigli nazionali degli ingegneri e dei geologi, presieduti da Angelo Domenico Perrini e da Arcangelo Francesco Violo, e dalla Fondazione Inarcassa (l'organismo attivo sui temi della professione che rappresenta gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti iscritti alla Cassa di previdenza delle due categorie, Inarcassa) guidata da Andrea De Maio, che si terrà il 14 maggio, a Roma, presso la Casa dell'Architettura (in piazza Manfredo Fanti, 47).
I dati Ispra - Si stima, recita una nota, che nella Penisola vi sia, in realtà, "un fabbisogno minimo di altri 9,3 miliardi di euro per opere di prevenzione e mitigazione già in fase istruttoria", un valore che "rappresenta le richieste di finanziamento provenienti dagli Enti locali, registrate sulla piattaforma Rendis, il Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo", mentre, si sottolinea, "resta molto alto il rischio alluvioni: secondo i dati Ispra sono 6,8 milioni gli abitanti che risiedono in aree a rischio alluvionale medio e 2,4 milioni vivono in zone alluvionali ad alto rischio, complessivamente il 15% della popolazione", e "gli edifici in zone alluvionali ad alto e medio rischio sono 2,1 milioni, il 15% del totale", si legge.
Gli strumenti - Nella seconda Giornata nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, indicano i promotori, "particolare attenzione verrà prestata agli strumenti di programmazione, a livello nazionale e locale, di opere per la prevenzione e per la mitigazione del rischio idrogeologico oltre che agli strumenti di 'governance' delle politiche di intervento in questo ambito", termina la nota.
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