Dinegro, il ‘buco nero’ della mobilità genovese tra barriere architettoniche e cantieri infiniti
di Fabio Canessa
2 min, 17 sec
Da un mese metropolitana senza ascensore, entro luglio lavori terminati in via Buozzi
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Ascensori rotti, scale mobili messe ko dalle intemperie, marciapiedi e piste ciclabili senza sbocco. Benvenuti a Dinegro, dove sbarcano i passeggeri dei traghetti e dove sorge uno dei pochi parcheggi d’interscambio che consentono effettivamente di uscire dall’autostrada a Genova Ovest e di lasciare il mezzo privato per proseguire con quello pubblico. Una specie di ‘buco nero’ della mobilità cittadina, nonostante l’evidente importanza strategica.
L’interconnessione con la metropolitana è sempre stata un punto debole. Dopo mesi di cantiere, finalmente era stato aperto l’accesso alla stazione lato mare, una comodità fondamentale per chi scende dal bus alla fermata in direzione levante, e per gli stessi utenti del park. Da un mese, però, un ascensore è guasto. E pure le scale mobili sul lato monte versano in condizioni disastrose. Un notevole disincentivo per le persone con difficoltà motorie, che a quel punto troveranno più conveniente proseguire con l’auto fino al centro città.
"Dei quattro ascensori uno non è funzionante perché sottoposto a verifiche da parte di Ustif, l'ente di controllo - spiega Stefano Pesci, direttore generale di Amt - e nel giro di 15-20 giorni dovrebbe tornare funzionante. Mentre la scala mobile da tempo è fuori uso perché continuamente sottoposta ai danni della pioggia. Per risolvere il problema abbiamo bandito una gara per realizzare una tettoia. Attendiamo l'ok della soprintendenza. Speriamo che il ripristino possa concludersi entro giugno 2020".
Le denunce corrono sui social. Tra queste c’è anche quella che riguarda i percorsi tattili per non vedenti, che sembrano concepiti in modo da terminare nei parapetti delle scale che portano in metropolitana. Quasi a fare un dispetto. In realtà, spiega ancora Amt, non c'è nulla di strano: è una prescrizione dello stesso codice Loges, che in quel modo segnala la presenza di un ostacolo pericoloso. Insomma, una bufala. Almeno questa non è una barriera architettonica.
Il parcheggio, inaugurato nel 2017, oggi è segnalato meglio che in passato sui cartelloni della viabilità urbana e in prossimità del casello autostradale.Ma sono tanti gli automobilisti che lamentano la pericolosità dell’uscita, uno sbocco ad angolo retto su una strada trafficata, che costringe spesso a immissioni azzardate.
E poi, i lavori infiniti tra via Buozzi e via Adua, il secondo lotto della copertura del nuovo deposito della metropolitana. Dopo mesi di stop il cantiere era ripartito a inizio gennaio. Ora c’è una data certa per l’inaugurazione: fine luglio, fa sapere l’assessore Fanghella. Forse addirittura qualche giorno prima.
Ci saranno giardini, panchine, e altri posti auto fruibili con la logica dell’interscambio privato-pubblico. E soprattutto, verrà eliminata quella strozzatura pericolosa per chi guida e per i (pochi) coraggiosi che scelgono di continuare a piedi o in bici su un percorso protetto che, ad oggi, non esiste.
Fabio Canessa
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