Diga Perfigli, per il consigliere Cianci si tratta di un'opera da ripensare

di Marco Garibaldi

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Le parole del presidente della Commissione regionale "Territorio e Ambiente"

Diga Perfigli, per il consigliere Cianci si tratta di un'opera da ripensare

"Diga Perfigli, lo stop imposto dalla Soprintendenza su istanze dell’associazione Italia Nostra e del Comune di Lavagna sia l'occasione per ripensare un'opera che, così come è stata progettata, mette in sicurezza l'area ma ne violenta l'alto valore paesaggistico e storico".

Lo afferma Domenico Cianci, presidente della Commissione regionale "Territorio e Ambiente", in vista dei sopralluoghi programmati a Lavagna nelle giornate del 25 agosto, 31 agosto, 8 e 9 settembre; i rilievi si focalizzeranno sulla storica opera di protezione detta "seggiun", argine costruito a fine Settecento e rinforzato in epoca napoleonica.

"Il paesaggio rurale e storico degli orti della valle dell'Entella è stato riconosciuto di interesse nazionale dal Ministero delle Politiche Agricole - sottolinea Cianci -. Il blocco ad ogni attività di cantiere deciso dalla Soprintendenza in attesa dei necessari rilievi, e il fronte compatto dei Comuni contro l'opera, impongono la necessità di un confronto urgente per trovare, con la collaborazione degli uffici regionali e dei suoi eccellenti professionisti, una soluzione condivisa: il muro contro muro non porta da nessuna parte e specie in questo momento storico è indispensabile far prevalere l'equilibrio tra la messa in sicurezza e il rispetto di un'area faunistica. Lo stesso ex presidente della Regione, Claudio Burlando, che con la Provincia guidata da Alessandro Repetto iniziò l'iter progettuale, ha ammesso pubblicamente di recente: 'Non farei la diga e mi terrei gli orti'. Quest'opera, pensata più di dieci anni fa, non ha più ragione di vedere la luce e sono certo che la volontà di tutti gli enti prevarrà".