Delitto Cella, il marito di Anna Lucia Cecere: "Se ha sbagliato deve pagare, ma è innocente"

di Matteo Angeli

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Viaggio a Boves, in provincia di Cuneo, dove abita la donna indagata per l'omicidio di Nada Cella

Delitto Cella, il marito di Anna Lucia Cecere: "Se ha sbagliato deve pagare, ma è innocente"

Dal nostro inviato a Boves (Cn)

"Se ha sbagliato deve pagare ma mia moglie è innocente". Lorenzo Franchino è un uomo alto e grosso, uno che negli anni ha sempre lavorato tanto e che si è costruito una famiglia. Famiglia che dall'inizio dell'estate è in discussione. Da quando cioè la moglie Anna Lucia Cecere è stata convocata a Genova dalla Procura per sentirsi comunicare che era finita sul registro degli indagati con l'accusa di essere l'assassina di Nada Cella uccisa a Chiavari nel 1996.

I due vivono, insieme al figlio ventenne, a Mellana di Boves, a pochi chilometri da Cuneo in una casetta gialla su due piani (nella foto) in un viale privato a poche centinaia di metri dalla statale.
Lorenzo è un imprenditore insieme al fratello nel settore delle costruzioni e delle scavazioni.
"Un gran lavoratore - racconta un contadino di Boves che lo conosce bene - una persona seria. Gli ho parlato ancora qualche giorno fa era tranquillo, non ho notato nulla".

Eppure la vita di Lorenzo nelle ultime settimane è stata stravolta. In questo posto così silenzioso e lontano da tutto e tutti gli è arrivato addosso un tornado.
Ma non ha mai perso il controllo. Neppure venerdì quando ha visto la sua casa assediata dai giornalisti ha chiamato le forze dell'ordine. "Questa è proprietà privata - ha detto con tono fermo ma educato - ci vuole rispetto per la gente. Voglio che la giustizia faccia il suo corso ma non voglio una giustizia sommaria".
Stesso copione anche oggi quando alla vista del cronista ha avuto un attimo di smarrimento con i nervi però sempre saldi. Nonostante tutto.

Nei bar di Boves il colpo di scena nelle indagini sull'omicidio di Chiavari è ovviamente l'argomento del giorno. "Lei non la vediamo quasi mai - spiega un anziano seduto fuori - so che aveva qualche problema con il vicinato per via di un carattere un po così, ma per il resto non sappiamo davvero niente".

Anna Lucia Cecere aveva lasciato la Liguria a bordo di uno motorino poco tempo dopo quella tragica mattina del 6 maggio 1996 quando venne trovato il corpo senza vita di Nada Cella. Aveva 28 anni. Decise di cambiare mondo e di trasferirsi in Piemonte dove ha vissuto tutti questi anni iniziando una vita nuova. 

Nel 2016 Anna Lucia ha poi lavorato come maestra in una scuola elementare ma la sua esperienza era durata poco perchè dopo neppure un anno era stata licenziata per motivi disciplinari.

Anna Lucia ora vive nella sua casetta di Boves con la sua famiglia in attea dell'esito degli esami che il genetista professor Emiliano Giardina effettuerà su alcuni reperti e soprattutto su quel bottone trovato nella sua abitazione e così uguale a quello trovato per terra a pochi metri dal corpo di Nada.

A Boves molti sono pronti a scommettere sull'innocenza della donna che per ora resta chiusa in casa uscendo il meno possibile. "Il carattere burbero e scontroso non può essere un motivo per condannarla" ci dice una donna mentre fa la spesa in un negozietto del paese.

Anna Lucia è accusata di omicidio e quindi seguita con un occhio particolare nei suoi spostamenti dalle forze dell'ordine. Per ora resta nella sua casa di Mellara di Boves in attesa dell'esito degli esami. Gli indizi secondo gli inquirenti sono pesanti ma lei ribadisce di essere innocente.