Date a caso e tutti i progetti vanno a rilento

di Paolo Lingua

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Il Punto di Paolo Lingua

Date a caso e tutti i progetti vanno a rilento
E’ una vecchia abitudine politica quella di fissare date “assolute” per la realizzazione di progetti (operativi, imprenditoriali o di servizio)  che, poi, per tutta una serie di problematiche (anche serie) finiscono per subire rinvii oppure sospensioni, sovente frutto dei soliti “veti incrociati” o ricorsi giudiziari o amministrativi. Il difetto di fondo che gioca sulla mancanza di memoria (ma non è così vero) dell’opinione pubblica è solo un riflesso dell’ansia di chi governa o amministrata di dimostrare la propria efficienza. E’ un comportamento diffuso a livello nazionale ma, sovente, con punte di eccesso in Liguria. Prendiamo qualche spunto di casa nostra a partire dal tema “eterno” dell’assestamento delle iniziative sull’altopiano ideale degli Erzelli. Sono vent’anni che si parla di questa location destinata ad ospitare tecnologie avanzate e iniziative che dovrebbero dare a Genova e alla Liguria una dimensione simile alla Silicon Valley della California o quantomeno  alla Sophia Antipolis dell’area di Nizza. Peccato che la organizzazione imprenditoriale-universitaria americana abbia quasi mezzo secolo e quella francese più di trent’anni. A Erzelli sopravvivono la Siemens e la Ericsson (quest’ultima con licenziamenti e prepensionamenti) e l’insediamento “forzoso” di Liguria Digitale. Ci si va in bus e mancano tutte quelle strutture di comunicazione e trasporto annunciate (teleferiche, trenini, collegamento  con l’aeroporto, ecc.). I due grandi progetti sono per ora fermi con movimenti, di tanto in tanto annunciati, di qualche centimetro. Il crollo del ponte Morandi, in un certo senso,  ha rallentato tutte le scelte per fin troppo ovvi motivi. Cominciamo con il famoso ospedale privato che però doveva avere un contratto pubblico e che doveva coprire mi servizi del Ponente. E’ di pochi giorni fa il rinvio del bando-concorso e l’annuncio di dubbi e franate del gruppo “Humanitas” che pareva gradito alla stessa Regione. Nuovo rinvio. Poi c’è l’eterna questione (ventennale) del trasferimento delle facoltà Ingegneria-Architettura che, notoriamente, è poco gradito sia a professori, sia agli studenti. Anche in questo contesto si puntava a un progetto di comunicazioni e di trasporto. Ma non solo. La presenza d’una superfacoltà  con migliaia di studenti, professori, tecnici e impiegati amministrativi implica la presenza di servizi: ristoranti, bar, pizzerie, centri sportivi, servizi. Tutto questo è lettera morta, anche se, ogni tanto, la pratica sia a livello locale sia a livello governativo sembra andare avanti. Ma molto lentamente. Sul fronte del porto resta ferma la vicenda del Waterfront di Levante perché ci sono degli stop and go sui bandi e i rinvii sono infiniti. Infine, ma c’è da augurarsi che la vicenda trovi la sua accelerazione naturale, siamo tutti in attesa che si risolvano le problematiche relative alla sistemazione dei rottami del ponte Morandi, mentre si attende l’ultima demolizione meccanica della pila ancora in piedi. La soluzione del sindaco – questa volta rapida e pratica- era di impiegare una parte dei materiali per il ribaltamento a mare della Fincantieri e una parte per sistemare il parco che dovrà sorgere sotto il nuovo ponte. Ma ci sono controlli da parte dei ministeri, preoccupazione dei residenti, implicazioni ambientalistiche anche se è già stata dimostrata la inconsistenza dell’amianto. Ma ora si discute sulle cosiddette “polveri sottili”. Sembra quasi che ci sia sempre qualcosa e qualcuno che giochi a remare contro, anche una volta tanto che la pubblica amministrazione  e le istituzioni sono favorevoli alla velocizzazione. Resta infine sospesa sul territorio la questione della Gronda, tematica ultraventennale. Ma quessto è un capolavoro del ministro Toninelli, ultimo frenatore storico.

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