Crociere, il settore vede rosa: la propensione al tipo di viaggi torna al livello pre-Covid

di Redazione

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Secondo i dati di Clia, i più entusiasti di rifare una crociera sono i giovani (l'86% della GenX e l'88% dei Millennial): la consigliano anche a parenti e amici

Crociere, il settore vede rosa: la propensione al tipo di viaggi torna al livello pre-Covid

Clia, associazione internazionale delle compagnie crocieristiche, ha pubblicato nuovi dati che rivelano come la propensione a prenotare una crociera sia oggi superiore ai livelli pre-Covid del 2019. Aumenta e migliora, inoltre, la percezione di quanto le compagnie stiamo lavorando sulla sostenibilità, sia ambientale che turistica. Secondo uno studio condotto su oltre 4.000 persone in otto differenti Paesi chiave per il settore (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Canada, Stati Uniti, Australia), l’84% dei crocieristi ha infatti intenzione di tornare presto in crociera (il 5% in più del 2019). Inoltre, tra chi non è mai salito a bordo, due su tre sarebbero pronti a farlo. I più entusiasti di rifare una crociera sono i giovani (l'86% della GenX e l'88% dei Millennial). Gli stessi che, con le medesime percentuali, consiglierebbero questo tipo di vacanza a parenti e amici.

Dopo il calo legato alla pandemia il settore è in costante ripresa e la previsione è superare di slancio i livelli prepandemici a partire dal 2023. Questo anche grazie all’impegno del comparto per la sostenibilità, sia per quanto riguarda l’ambiente, sia per quanto riguarda il turismo responsabile e in coordinamento con le destinazioni” ha detto Mario Deligianni di Clia durante l’Adriatic Sea Forum in corso a Bari. "I progressi in questo campo sono fondamentali per fidelizzare i crocieristi e attrarne di nuovi, soprattutto tra le giovani generazioni. E questo viene rilevato anche dal nostro sondaggio, secondo cui un numero sempre maggiore di viaggiatori giudica positivamente l’impegno del settore crocieristico per la sostenibilità e il 51% del campione (+9% rispetto allo scorso anno) afferma che il comparto è leader nei viaggi responsabili”.

I luoghi di destinazione beneficiano di effetti economici legati al turismo che travalicano la crociera stessa, come evidenziato dal sondaggio Clia. Tra i crocieristi intervistati il 69% ha soggiornato almeno una notte nella città di partenza, il 43% ha prolungato il soggiorno di almeno due notti nelle città di imbarco o di sbarco e la maggior parte ha soggiornato in hotel. Non a caso il 60% degli intervistati ha dichiarato di essere tornato in una destinazione visitata per la prima volta in crociera.

“L’industria crocieristica riconosce l’importanza di coinvolgere e lavorare con le comunità locali e i partner del territorio. Una parte integrante dell’impegno a sostenere il turismo sostenibile in tutto l’Adriatico”, ha aggiunto Deligianni. “Lavoriamo per arrivare ad emissioni zero entro il 2050, ma c’è bisogno di lavorare con istituzioni e autorità locali per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi. Nel mare Adriatico come nel Mediterraneo, per esempio, Clia ha stretto accordi importanti con Dubrovnik in Croazia, ha lavorato più recentemente con le città a ei porti di Corfù ed Heraklion in Grecia allo scopo di garantire un turismo responsabile e sostenibile e per assicurare la protezione dei luoghi di destinazioni. Continuiamo a ritenere questa intensa collaborazione con i luoghi di destinazione come un imperativo. Il dialogo tra l'industria crocieristica e i porti e le destinazioni è per noi centrale e sappiamo bene che ogni destinazione è unica e deve essere trattata in modo diverso. Ci impegniamo ad identificare e concordare soluzioni adatte alle specifiche circostanze, incluso lo sviluppo di nuove escursioni e tour, come l’apertura di nuove mete. E crediamo che l’Adriatico abbia un grande potenziale in questo”