Crevari: come salvare l'ultimo negozio? Telenord apre il dibattito, la proposta di Matteo Frulio

di Gilberto Volpara

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Questa è una priorità e se sì quale la vostra ricetta? Il terzo contributo, secondo del centro sinistra

Crevari: come salvare l'ultimo negozio? Telenord apre il dibattito, la proposta di Matteo Frulio

Quali soluzioni concrete per difendere il piccolo commercio dei borghi? Dopo il contributo di Federico Giacobbe e Rita Bruzzone rispettivamente "Orgoglio Genova Bucci" e Partito Democratico

https://telenord.it/crevari-come-salvare-l-ultimo-negozio-telenord-apre-il-dibattito-la-proposta-di-rita-bruzzone-86605  

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la visione di Matteo Froilo possibile candidato presidente del centro sinistra per il Municipio Ponente.

"Prendo spunto dalla riflessione di Sergio Rossi e Gilberto Volpara. I temi di cui trattano sono temi a me cari e chi mi frequenta sa quanto tenga all'entroterra, ai suoi ritmi e alle sue tradizioni.

Questa di Crevari non è l'unica realtà del genere. Quindi il discorso va fatto, secondo me, in generale. Quale aiuto potrebbero avere questi spazi che non solo fanno commercio ma creano, pur nel piccolo, una comunità di relazioni?

Prima di tutto la capillarizzazione del "grande" commercio (che alcuni colossi hanno iniziato a comprendere rimodulando i minimarket in negozi) potrebbe arrivare anche qui. Le catena potrebbero farsi carico di questi piccoli negozi con servizi alla persona utili anche a fare... utile.

Servizi dedicati alla spesa da mettere a disposizione per portare gli acquisti verso case e microborghi sparsi. Inoltre questi luoghi dovrebbero essere messi in rete con alcune realtà turistiche e ambientali quali luoghi in cui poter avere un punto ristoro, una sorta di tappa turistica obbligata alla scoperta di una prassi sociale tipica del nostro entroterra: le botteghette. Altro fattore è dato dal trasporto.

Mi viene in mente un altro meraviglioso negozio, quello di Dino a Fabbriche con delle eccellenze culinarie notevoli. Quanto e come arrivano gli autobus? Con quale frequenza? Quali corse saltano? (E ne saltano, dalle segnalazioni che mi arrivano).

Se uno volesse andare a comprare nell'entroterra le sue eccellenze gastronomiche come ci arriverebbe senza dover muoversi con un mezzo privato? Altra questione è la creazione di un piano del commercio dedicato ai quartieri collinari (che devono contemplare sia quelli dell'entroterra storico, sia quello dei quartieri di edilizia popolare che hanno problemi di servizi e raggiungibilità simili, pur in contesti ambientali e sociali differenti).

Pensare ad un piano del commercio uguale per tutti (centro-delegazioni-entroterra) in una situazione geografica e sociale in cui le condizioni di partenza sono diverse, è un errore grandissimo. Questo è quello che penso. E ringrazio ancora chi ha dato lo stimolo per questa riflessione".

 

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