Covid in Liguria, Toti: "Il virus non è sparito, ma è molto diverso da quello del 2020"
di Edoardo Cozza
Il presidente della Regione e assessore alla sanità: "Oggi solo pochi pazienti sono in ospedale per problemi legati al virus"
"Il Covid non è scomparso, ma è sicuramente qualcosa di molto diverso rispetto a quello che abbiamo conosciuto nel 2020: in questo momento attraversiamo una fase di forte circolazione del virus, con una incidenza elevata: gli effetti però, grazie alla campagna vaccinale che in Liguria ha portato alla somministrazione di più di 3 milioni e 527mila dosi e all’accresciuta capacità di cura della malattia, sono molto diversi da quelli visti in passato. Osserviamo certo un virus particolarmente contagioso, ma per chi è vaccinato ha conseguenze decisamente meno severe”. Così il presidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria Giovanni Toti commentando i dati Covid di oggi.
“Oltre a questo - aggiunge Toti – solo una minoranza delle persone classificate come pazienti Covid sono ricoverate nei nostri ospedali per problemi legati al virus: nella grande maggioranza dei casi si tratta di soggetti che sono semplicemente risultati positivi al tampone di controllo, ma che erano giunti nelle nostre strutture per altre problematiche. Grazie ai vaccini e alle cure siamo tornati alla normalità, a viaggiare, alla socialità e ad accogliere turisti nella nostra regione – precisa Toti – la crescita della circolazione del virus è collegata anche a questi fattori: pur in assenza di restrizioni e limitazioni, le conseguenze del virus sono immensamente meno gravi rispetto a quanto visto solo pochi mesi or sono, nel gennaio scorso, quando i ricoverati in Liguria erano più di 800”.
“Il quadro epidemiologico – precisa il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi - mostra una situazione in linea con quella delle ultime settimane, con una incidenza in crescita da oltre un mese e il dato ligure di quasi 1000 casi ogni 100mila abitanti. Gli indicatori più significativi restano comunque quelli legati alla pressione ospedaliera: in quest’ultima settimana siamo arrivati ad una media di 45 nuovi ingressi nei nostri ospedali. Incremento che ci porta oggi ad avere 318 posti letto occupati in media intensità e 8 in terapia intensiva”.
“Sulla base dell’andamento degli indicatori – conclude Ansaldi - l’accelerazione della crescita sembra rallentare, un segnale che anticipa il plateau. Questa ondata si caratterizza per una variante che ha un elevato grado di contagiosità, ma conseguenze decisamente inferiori rispetto alle precedenti”.
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