Cosa cambia nei motori della terra e del mare
di Paolo Lingua
2 min, 18 sec
Il primo grande sconvolgimento dell’economia, del lavoro e anche dell’organizzazione dei trasporti, soprattutto lungo le rotte marine, fu il passaggio dalla vela all’impiego del carbone per le navi a vapore. Fu un capovolgimento del mondo, anche con rivolte, com’è noto, di tipo sindacale rimaste storiche. Il vapore era un “mostro” che affascinava e spaventava. Era un universo in cambiamento.
E’ stato l’esordio, nella sede di Telenord, del convegno che ha avuto come protagonista la società multinazionale, ma di radice finlandese, Wartsila che ha radici profonde di importanza strategica in Italia. La sede principale è a Trieste dove operano nel complesso un migliaio di dipendenti, ma anche a Genova ci sono oltre cento addetti. Wartsila ha un ruolo strategico come produttrice di motori, sia per trasporti terrestri e, ora in particolare, per navi da trasporto merci e per altre finalità. Ma a questo proposito la sua produzione è sotto i riflettori del mondo perché siamo alla vigilia di profonde trasformazioni. Infatti, un po’ in tutti i Paesi del mondo, ma in particolare quelli dell’area cosiddetta occidentale, dove la problematica specifica è più sentita, in particolare sul grande tema dell’inquinamento e della sostenibilità ambientale. Al convegno, al quale hanno preso parte armatori e operatori di tutti settori dello shipping (agenti, spedizionieri, imprenditori della logistica trasportistica, ecc.), erano presenti come illustratori della problematica Guido Barbazza, presidente e ad di Wartsila, e Giulio Tirelli, direttore commerciale. I grandi temi affrontati sono stati quelli relativi alle novità dei carburanti e delle innovazioni tecnologiche di tutti i settori.
In particolare si è parlato della crescita esponenziale delle novità della digitalizzazione che sta cambiando le tecniche di gestione e di manovra delle unità di trasporto di terra e delle unità navali di ultima generazione, ma soprattutto di quanto cambierà in prospettiva anche la struttura e la attrezzatura dei nuovi tipi di container per aumentare la loro maneggiabilità. Il tema clou – che riguarda i motori terrestri ma ancora di più quelli marini – riguarderà l’impiego dei nuovi carburanti e in particolare i bio-gas.
Si va ormai verso il tramonto dei carburanti tradizionali per puntare su motori a gas LNG. Tutti gli occhi degli armatori e degli operatori del settore sono puntati su questa nuova realtà, anche se, come sempre è avvenuto nel settore marittimi, i cambiamenti non potranno essere velocizzati oltre un certo limite, perché occorre rivoluzionare il settore delle costruzioni e non è semplice modificare i motori già esistenti, puntando al cambiamento di carburante. Le nuove tecnologie e i nuovi impieghi di carburante offriranno comunque maggiore sicurezza nella gestione , nelle manovre e in particolare per quel che riguarda la tutela dell’ambiente e la salute dell’uomo. E’ comunque importante che l’ Italia (e in particolare Genova, primo porto del nostro Paese) siano al centro di questa rivoluzione positiva.
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