Cosa accadrà in Liguria nel mondo politico dopo il probabile accordo Pd-M5S
di Paolo Lingua
Il punto di Paolo Lingua
Sembra (un po’ di dubbio è sempre d’obbligo in casi come questi) che ormai si vada alla definizione del governo tra il Pd e il M5s. Sembra che ormai si confermi come premier Giuseppe Conte, anche se ci sono discussioni e disaccordi da appianare sul vice e sui potenziali ministri. Sono problematiche che potrebbero risolversi entro domani sera quando dovrebbero essere consegnate al presidente Sergio Mattarella le conclusioni dei fitti e intrecciati incontri. C’è molto buio sul programma operativo del potenziale nuovo governo ma sull’argomento nessuno si fa soverchie illusioni. Il programma sarà costituito più da enunciazioni generiche che da fatti concreti. In realtà entrambi i partiti, sia pure con esigenze diverse e con condizioni interne assai diverse, puntano ad evitare le lezioni o comunque a rinviarle il più lontano possibile.
E’ quasi certo che si navigherà a vista alla stessa stregua con la quale si è proceduto nel precedente governo con la Lega di Matteo Salvini che, avendo in parte sbagliato i suoi calcoli politici e tattici, annuncia, con tutto il centrodestra una opposizione corrucciata. Ma proprio a questo punto sorgono non pochi interrogativi che scavalcano le questioni relative ai programmini di governo. Il nuovo esecutivo giallo-rosso si troverà immediatamente avverse tutte le regioni del Nord gestite a maggioranza di centrodestra, con la sola esclusione dell’Emilia Romagna che però è la più prossima al voto e per la quale il M5s ha smorzato le polemiche sul “caso Bibbona” sul quale aveva già iniziato, prima delle trattative, una feroce polemica contro il Pd. Ma, per restare a casa nostra, ovvero in Liguria, come si profileranno le elezioni regionali già previste a regolare scadenza per la prossima primavera? Cerchiamo di fare una prima approssimata radiografia dei diversi schieramenti.
Non prevedendo per ora le elezioni politiche Giovanni Toti si preparerà con tutte le sue energie per ottenere il secondo mandato. Toti ha confermato il “viaggio in Italia” per lanciare il suo movimento frutto, di fatto, d’una scissione da Forza Italia. Ma per le elezioni regionali il presidente uscente non ha scelta. Occorrerà mettere insieme una coalizione tradizionale con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia cui aggiungere i partitini mo0derati di centro e il neo-movimento di Toti. A questo punto, alla luce del nuovo asse tra Pd e “grillini” anche le aree di centrodestra dubbiose nei confronti di Toti, quali il Tigullio vicino alla famiglia Bagnasco e il Ponente controllato da Scajola, non avranno scelta. Il centrodestra scenderà in campo dietro a Toti con una sorta di “grande coalizione” per vincere a testa bassa. E all’altra parte? In queste ore, stuzzicati sul tema che comunque non è eludibile, molti leader del Pd, sia pure con la massima riservatezza, non hanno nascosto i loro dubbi e soprattutto il loro scarso entusiasmo. I temi di scontro – basterebbe pensare alle posizioni opposte sulle grandi opere dal Terzo Valico alla Gronda – sono più numerosi rispetti a eventuali punti di convergenza per non parlare degli atteggiamenti “punitivi” e giustizialisti e del M5s. In passato prima e dopo le elezioni politiche del 4 marzo dell’anno scorso, non ci sono state convergenze. Per non parlare della battaglia sul referendum e poi sulle polemiche contro Burlando, la Paita e molti altri leader. E’ pur vero che i “grillini” potrebbero trovare una sponda nell’estrema sinistra e in alcuni ambienti, sia oppure non numerosi in Liguria, di ecologisti e di ambientalisti. In parole povere: le polemiche e gli scontri durissimi del passato non sono facili da digerire e non tutti sono disponibili alle capriole alla Matteo Renzi che pure in Liguria negli ultimi mesi aveva perdutsa buona parte dei supporters d’un primo momento. Ma in politica tutto è mutevole. Lo scenario non è entusiasmante ma viviamo in un’epoca di mutamenti drastici del clima.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie
Da Cingolani a Draghi, in attesa del Pnrr
08/02/2022
Il caos di destra e sinistra
07/02/2022
La gran confusione della politica
04/02/2022
Ariel Dello Strologo: conto alla rovescia
03/02/2022
