Coronavirus, seconda vittima italiana: è una donna residente in Lombardia

di Redazione

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Nessun caso al momento in Liguria. Il premier Conte: "Rassicuriamo la popolazione"

Coronavirus, seconda vittima italiana: è una donna residente in Lombardia

Seconda vittima italiana del Coronavirus. E' una donna ultrasettantenne, residente a Casalpusterlengo. La prima vittima è stata Adriano Trevisan, di 78 anni, è deceduto all'ospedale di Padova, dove era ricoverato insieme con un'altra persona positiva al virus. Ex titolare di una piccola impresa edile, Trevisan aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo' Euganeo di dove sono originari. L'uomo, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è spirato all'ospedale di Schiavonia (Padova). "Non c'è stato neppure il tempo per poterlo trasferire" ha detto il governatore Zaia.

E' salito a 29 il numero dei pazienti risultati positivi ai test del Corovinarus e residenti tra la Lombardia e il Veneto. Ventisette di questi risiedono in Lombardia, mentre due sono i casi accertati in Veneto, ai quali va l'aggiunto l'anziano di Vò Euganeo morto nella serata di ieri. E si registra il sedicesimo caso in Lombardia, a Cremona, dove oggi sono state chiuse tutte le scuole. Il coronavirus ha provocato finora 2.360 vittime a livello mondiale, incluso l'italiano deceduto ieri sera in Veneto: è quanto emerge dal bilancio aggiornato della statunitense Johns Hopkins University. Il totale dei casi confermati di contagi è salito a quota 77.662, mentre i pazienti guariti finora sono 21.029.

"Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie", ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile alla quale ha partecipato anche il ministro della Salute Speranza. "Rassicuriamo tutta la popolazione - ha aggiunto - al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi". "Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all'altezza di questa sfida - ha aggiunto il ministro Speranza -. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l'avanzamento del virus".

Il 'caso indice' del Lodigiano sarebbe un 38enne di Codogno che martedì 18 si è presentato all'ospedale con sintomi influenzali ma che, al termine della visita, è stato rimandato a casa. Il giorno dopo l'uomo è tornato e questa volta è stato ricoverato fino a giovedì sera, quando i test hanno dato il responso: positivo al coronavirus. Immediato è scattato l'isolamento al Sacco di Milano. Ma era già tardi. Nei giorni precedenti il 38enne ha infatti condotto la vita di tutti i giorni, incontrando decine di persone: è andato al lavoro, nel reparto amministrazione dell'Unilever di Casalpusterlengo, ha partecipato a due corse - una mezza maratona a Santa Margherita Ligure il 2 febbraio e una il 9 con la sua squadra a Sant'Angelo Lodigiano - ha giocato a calcetto, è stato ad almeno tre cene e incontri di lavoro. Come ha preso il virus? Al momento l'ipotesi prevalente è che possa esser stato contagiato durante una cena con un suo amico. Quest'ultimo, un italiano che lavora per la 'Mae' di Fiorenzuola d'Arda, in provincia di Piacenza, è rientrato dalla Cina il 21 gennaio. Agli inizi di febbraio, tra l'1 e l'8, ha accusato dei sintomi influenzali e proprio in quei giorni ha incontrato il 38enne. L'uomo è però risultato negativo ai test, il che può significare solo due cose: o non è lui il portatore o ha avuto il virus, è guarito e ha sviluppato degli anticorpi. Lo diranno i risultati degli esami del sangue in corso allo Spallanzani. Oggi (sabato 22) rimarranno chiuse tutte le scuole nel Comune di Cremona.

In Liguria un trentenne Diano Marina, rientrato dalla Cina 18 giorni fa, è stato trasferito questa mattina al reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale di Sanremo, per accertamenti dovuti alla presenza di uno stato febbrile e problemi respiratori. L'uomo questa mattina ha allertato il 112. È stato immediatamente attivato il protocollo d'intervento in forma preventiva, sebbene fossero trascorsi oltre 14 giorni, per verificare se possa trattarsi di un caso di coronavirus. Alla fine l'uomo è risultato affetto solo da influenza e non da coronavirus. Lo rende noto Alisa, l'Agenzia ligure per la sanità. "Il paziente rimarrà ricoverato fino a quando lo riterrà necessario il quadro clinico", fa sapere Alisa. L'uomo, che abita ad Alassio, si era recato a Diano Marina per incontrare la famiglia, quando ha avvertito i sintomi dell'influenza (febbre e problemi respiratori) per scrupolo ha avvertito il 112.

Un gruppo di 36 giovani sbandieratori, appartenenti al "Gruppo storico borgo e valle città di Levanto", insieme a 8 accompagnatori, tutti residenti nel comune di Levanto (La Spezia), sono stati invitati, a titolo prudenziale, a rimanere in isolamento fiduciario volontario al domicilio per i prossimi giorni. Il gruppo ha partecipato il 16 febbraio scorso al carnevale di Codogno, area con casi positivi al coronavirus. Lo rende noto Alisa, l'Agenzia ligure per la sanità. La decisione è stata presa in accordo con la task force diretta da Alisa. Le persone al domicilio, saranno prese in carico dal Dipartimento di prevenzione della propria Asl.