Coronavirus, nel carrello aumentano farina e lievito di birra, frenano pasta e riso
di Redazione
Ai tempi della pandemia gli italiani si riscoprono panificatori, pizzaioli e pasticceri, finisce la spesa di emergenza
Dopo 5 settimane dall'inizio della pandemia da coronavirus il modo in cui gli italiani si approcciano a fare la spesa al supermercato è notevolmente cambiato.
Ma se in un primo momento le persone optavano per la cosiddetta “dispensa d’emergenza” che prevedeva l'acquisto di alimenti come pasta, riso, e cibo in scatola, oggi la tendenza è quella di riservare più spazio nel carrello alle materie prime come farina e lievito con i quali realizzare da soli alimenti base come pane, pizza e torte ad esempio. A riportare questa tendenza è il portale Italiani.Coop secondo il quale gli italiani stanno facendo una spesa da panificatori, pizzaioli e pasticceri con farina e lievito di birra che raggiungono rispettivamente nelle ultime due settimane un +205% di vendita (era +114% nelle prime tre settimane di pandemia). Rallentano le vendite di pasta (+14%, cresceva del +53% nelle prime tre), riso (+26%, era 48%) e olio (-8%, era +35% nelle prime tre settimane), alimenti protagonisti per settimane dei carrelli della spesa.
L'analisi, elaborata sul periodo 24 febbraio-23 marzo, registra in media un +11,3% delle vendite, in rallentamento- dicono gli analisti- nelle ultime due settimane. Superstar negli acquisti è la pizza, in particolare la classica margherita, con la mozzarella che realizza +125% (era +58% nelle prime tre settimane).
Seguono le conserve, che seppure accusano una frenata, mettono a segno + 48% nelle ultime due settimane (era +56% nelle prime tre). In crescita le uova, usate anche come materie prime per i preparati da forno, con +58% tra il 16 e il 23 marzo (era +37% nelle prime tre settimane).
Carni bianche e rosse sono intorno al +20% nella totalità del periodo del Coronavirus, ortofrutta al +16%, mentre il pesce è a -8%. Torna l'interesse per gli sfizi: le creme spalmabili (come la Nutella)registrano nelle ultime due settimane un +46% (era +10% nelle prime tre), il vino è a +31% nelle ultime due settimane (era intorno al +1% nelle prime tre), gli aperitivi il +13% (era +5%), la birra +9% (+8% nelle prime tre).
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