Consiglio regionale Liguria, protesta educatori: “Stipendi sotto i 1000 euro, basta appalti al ribasso”
di Carlotta Nicoletti
“Vogliamo essere assunti come insegnanti”

Stipendi da meno di mille euro al mese, condizioni di lavoro sempre più difficili, servizi essenziali gestiti in appalto da cooperative e soggetti privati. È per queste ragioni che oggi decine di educatori e operatori socio-sanitari si sono radunati sotto la sede della Regione Liguria, aderendo alla giornata di sciopero nazionale indetta dal sindacato USB.
Il presidio ha coinvolto lavoratori impiegati nei nidi, nei centri per minori, nei servizi per disabili e anziani. Al centro della protesta, la denuncia di un sistema di appalti al ribasso che, secondo i manifestanti, penalizza la qualità dei servizi e mortifica la dignità professionale. “L’inflazione ha peggiorato una situazione già drammatica – ha spiegato Maurizio Rimassa, coordinatore USB – molti non arrivano a fine mese. I servizi essenziali sono gestiti da cooperative e aziende private: si tratta, di fatto, di un sistema di intermediazione che schiaccia i lavoratori”.
Tra le rivendicazioni, anche la richiesta di un processo di internalizzazione e il riconoscimento del loro ruolo con contratti e salari equiparabili a quelli degli insegnanti e degli operatori pubblici. “È inaccettabile – ha aggiunto Rimassa – che si continui a tagliare sul sociale mentre si aumentano le spese militari”.
Durante il Consiglio regionale, il consigliere del Movimento 5 Stelle Stefano Giordano ha chiesto una sospensione dei lavori per ascoltare i rappresentanti dei lavoratori, ma la richiesta è stata respinta inizialmente, spostando l’audizione alle 14:30. Dopo però diverse polemiche in aula il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari ha deciso di sospendere la seduta per audire subito i protestanti. Su questa decisione il presidente di regione Marco Bucci si è dichiarato contrario fermamente, suscitando ulteriori polemiche in aula.
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