Confartigianato: “Le Pmi non siano il bancomat del caro-energia”
di R.S.
Nel 2024 trasferiti 1,9 miliardi dalle piccole imprese a quelle energivore
Il caro-energia continua a pesare in modo sproporzionato sulle piccole imprese italiane.” È l’allarme lanciato da Confartigianato, che denuncia un sistema di costi sbilanciato a sfavore delle Pmi, spesso chiamate a finanziare le agevolazioni per le grandi aziende energivore.
Secondo l’associazione, una piccola impresa paga in media 184 euro per megawattora, contro i 137 euro della media nazionale, con oneri di sistema fino a dieci volte superiori rispetto alle grandi industrie. Nel 2024, questo meccanismo ha comportato 1,9 miliardi di euro trasferiti “da chi consuma meno a chi consuma di più”.
“Le piccole imprese non possono essere considerate un bancomat – ha dichiarato il presidente Marco Granelli –. Serve ristabilire equilibrio ed equità nei costi dell’energia”.
Confartigianato propone di spostare gli oneri per gli energivori dai bilanci aziendali ai proventi delle aste di CO₂, misura che costerebbe 1,7 miliardi ma alleggerirebbe le bollette delle imprese artigiane. L’associazione chiede infine di rafforzare i poteri dell’Arera per vigilare su eventuali rincari speculativi nel mercato all’ingrosso.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
