Concessioni, il ddl Concorrenza abolisce il "divieto di cumulo" nei grandi porti

di Marco Innocenti

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Una situazione che, di fatto, era già superata dalla realtà ma che ora il governo ha provato a sanare definitivamente

Concessioni, il ddl Concorrenza abolisce il "divieto di cumulo" nei grandi porti

E' una delle novità più importanti del nuovo ddl Concorrenza, varato ieri da governo Draghi che abolisce, una volta per tutte, il cosiddetto "divieto di cumulo" delle concessioni, almeno per i porti più importanti del nostro paese. Finora, infatti, la legge 84/94 (all'articolo 18 comma 7) stabiliva che un'impresa titolare di una concessione all'interno di un porto italiano, non poteva essere concessionario di un'altra area nello stesso porto in cui si svolgesse la stessa attività. Una situazione che, di fatto, era già superato dalla realtà ma che adesso viene - per così dire - sanata e regolamentata. Tutto questo però limitatamente a scali "di rilevanza economica nazionale ed internazionale" recita il testo del nuovo decreto.

A Genova, ad esempio, questa norma era stata alla base di un lungo braccio di ferro e di approfondite riflessioni da parte dell'AdSP del Mar Ligure Occidentale, con tanto di parere richiesto all'Avvocatura dello Stato, prima di concedere il via libera alla fusione fra i due terminal Psa e Sech. Alla fine, si arrivò comunque alla fusione ma adesso il governo potrebbe aver chiarito, una volta per tutte, la linea da seguire in situazioni analoghe.