Comunali, l'assessore Rosso risponde a Salis: "Sulla cultura copia e condivide il mio programma"
di Redazione
L'assessore alla cultura del Comune: "In questi anni investiti 90 milioni contro disagio sociale e dispersione scolastica"
"Noto con piacere che la candidata del centrosinistra Salis ha letto e condiviso le mie idee per una cultura diffusa e aperta a tutti, da ponente a levante. Quanto dichiarato oggi dall'avversaria di Pietro Piciocchi coincide perfettamente con ciò che noi come coalizione, e io in particolare, abbiamo sempre sostenuto" - l'assessore comunale alla Cultura Lorenza Rosso, e candidata per Vince Genova, risponde così alle proposte della candidata del centrosinistra Silvia Salis per rilanciare la cultura a Genova (leggi qui): sostanzialmente, secondo l'assessore la candidata sindaco del campo progressista avrebbe ripreso i punti già espressi nel programma da Lorenza Rosso.
Continua l'assessore - "I punti del mio programma sono esattamente questi, visibili da giorni sui miei profili social e ascoltabili nelle interviste alle varie testate. Ciò non vuol dire che quanto fatto finora sia insufficiente, anzi. A Sestri Ponente, ad esempio, abbiamo sostenuto con forza i progetti di riqualificazione del Teatro Verdi e del Teatro Akropolis, incubatore di talenti che lascia spazio alla creatività giovanile. Grazie anche ai fondi del Comune di Genova, infatti, queste realtà mettono a disposizione della cittadinanza un'offerta di livello, comprensiva di laboratori per le scuole e di inclusione per le comunità straniere. Penso anche al Teatro Parrocchiale di San Giovanni Battista sempre a Sestri, uno spazio meraviglioso che merita di essere valorizzato. Sono personalmente andata a visitarlo, confrontandomi con il responsabile per iniziative future che possano allargare l'offerta culturale del quartiere".
Ieri nel frattempo lo spazio inclusivo di Music For Peace ha aperto le sue porte per un evento speciale organizzato dall'assessore alla Cultura per trattare le delicate tematiche riguardanti i giovani e il loro futuro.
L'evento si è articolato attraverso un dialogo tra palco e platea, un costante confronto col pubblico che ha partecipato costruttivamente, interagendo e portando spunti riflessivi. Sono intervenuti psicologi, dirigenti scolastici ed esperti di tematiche giovanili, un momento arricchito anche dal saluto del candidato Sindaco Pietro Piciocchi.
Lorenza Rosso, che ha aperto l'evento, ha scelto come parola chiave 'ascolto': «I nostri giovani sono il futuro, dobbiamo comprendere quelle che sono le loro esigenze, calandoci nel loro linguaggio, per essere in grado di dare risposte concrete ai loro bisogni. Ho fortemente voluto organizzare un incontro di questo tipo in uno spazio dedicato all'inclusione come quello di Music for Peace, coinvolgendo tantissime persone di diverse nazionalità che incarnano alla perfezione il messaggio di abbraccio alle culture che vogliamo trasmettere".
Prosegue Rosso: "In questi anni di amministrazione abbiamo investito circa 90 milioni in progetti per l'inclusione sociale, contro la dispersione scolastica e il supporto ai lavoratori. Credo che i numeri parlino da soli" - conclude Rosso
Tra i relatori anche Riccardo Camarda, content creator e scrittore 22enne, che ha contestualizzato l'evento in base alla sua esperienza coi suoi coetanei: «I giovani hanno bisogno di ripartire dalla passione, devono capire la loro unicità per poter fare la differenza con le loro capacità. Il loro compito è quello di mettersi al servizio della comunità, questo può avvenire nel momento in cui gli adulti riescono a dare fiducia ai ragazzi, facendoli sentire parte di un ingranaggio sociale e ricordando loro che rappresentano il futuro e non solo il presente".
Di rilievo anche la presenza di Padre Giampiero Gambaro, prorettore dell'Università Cattolica di Lima (Perù): «Genova è una città meravigliosa che intreccia diversi tessuti culturali e che ha un legame unico con il mare e il suo porto. Ritengo che la parola chiave sia riparazione. Noi siamo le relazioni che abbiamo, che rappresentano la nostra identità. Quando questa si rompe emerge la parola 'riparazione'. Faccio un esempio: la rete del pescatore, come simbolo di filo e nodo, a volte si attorciglia e con pazienza si può districare, nel momento in cui questo non è possibile bisogna avere il coraggio di tagliare tutto e ricominciare dai nodi e dal filo».
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