Comincia un periodo difficile anche per la Liguria

di Paolo Lingua

2 min, 31 sec
Comincia un periodo difficile anche per la Liguria

E’ cominciata una settimana difficile anche per la Liguria, con forti preoccupazioni da parte delle istituzioni amministrative, ma anche dei centri sanitari e ospedalieri. A leggere i numeri dei pazienti sotto controllo e in terapia intensiva non ci sarebbero data allarmanti, soprattutto se confrontati con quelli delle cosiddette “zone rosse”, ma la fuga disordinata proprio da queste zone (Lombardia in particolare) verso le seconde case della Liguria sia di Ponente sia di Levante ha fatto sorgere forti preoccupazioni.

La Regione ha richiesto che tutti coloro che provengono dalle “zone rosse” comunichino la loro presenza e i loro indirizzi, ma è fin troppo ovvio ritenere che non sarà così facile avere un censimento completo. La fuga dalle zone dove sono più intensi i focolai infettivi è frutto d’una paura irrazionale e immotivata. Ma l’esito potrebbe essere il diffondersi, proprio in Liguria, di una nuova rete di infezioni esterne, come del resto è già avvenuto prima negli alberghi del turismo invernale della terza età. Ma se è stato possibile bloccare gli alberghi e poi rinviare nelle regioni di provenienza i turisti, oggi appare difficile arginare l’arrivo disordinato e non facilmente controllabile nelle seconde case.

Per questo i centri ospedalieri della Liguria attendono, non senza una viva preoccupazione una impennata del virus, anche perché se sono bloccate le manifestazioni e gli eventi, oltre che teatri , cinema e luoghi di appuntamento di spettacoli, sono più difficili da arginare movimenti per le strade, nei negozi, nei bar e nei ristoranti, anche se si cerca mdi mettere in atto tutte le possibili misure di prevenzione. Ma non basta: negli ambienti medici e sanitari si ritiene che in tutta Italia possa crescere nelle prossime tre settimane l’intensità della diffusione del coronavirus che potrebbe raggiungere – ma le valutazioni e le previsioni sono molto incerte -  il suo acme quantomeno sino a Pasqua, prima di andare in discesa, come sembra accadere in questi giorni in Cina e, come pare, anche in Corea del Sud. 

Ma il virus potrebbe crescere, come pare quasi certo, in Germania, in Francia e in Spagna, solo per citare gli Stati con un maggior numero di abitanti e che sono nostri confinanti. Per questo si parla ormai di rinvio delle elezioni regionali ,mentre c’è anche chi ha proposto di rinviare a settembre gli esami di maturità. Che fare, a questo punto? Occorre avere i nervi saldi, capire che per un mese o due dobbiamo adattarci a un ritmo differente di vita, usare tutte le prevenzioni e i comportamenti consigliati dai medici e dalla prevenzione. Non c’è altra scelta. Così come appare inutile muoversi troppo in giro per l’Italia. Restiamo a casa il più possibile e teniamo atteggiamenti prudenti. Prudenza e serenità. Sono i valori che ci devono rendere forti e ai quali dobbiamo aggrapparci. Poi arriveranno cure adeguate e vaccini. Ma occorre la pazienza dei forti.