Cina, sul plateau tibetano avanza un impianto solare grande quanto Chicago

di Sagal

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Il Dragone accelera la corsa all’energia pulita: maxi parco fotovoltaico esteso per 610 chilometri quadrati

Cina, sul plateau tibetano avanza un impianto solare grande quanto Chicago

Sul plateau tibetano, la Cina ha dato il via ai lavori per quello che sarà il più grande parco solare del mondo, un impianto capace di fornire energia a 5 milioni di famiglie. L’iniziativa si inserisce in un contesto in cui le emissioni di carbonio del Paese, principale produttore mondiale di gas serra, hanno registrato un calo dell’1% nei primi sei mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Investimenti energetici – La costruzione del maxi impianto si estenderà su 610 chilometri quadrati, una superficie pari a quella di Chicago. Due terzi dell’area sono già stati coperti da pannelli solari, con una produzione che ha iniziato a fluire verso la rete elettrica. A pieno regime, la struttura comprenderà oltre 7 milioni di pannelli, con una capacità sufficiente ad alimentare 5 milioni di abitazioni.

Capacità solare – Nei primi sei mesi del 2025 la Cina ha installato 212 gigawatt di nuova capacità solare, un dato che supera l’intera dotazione degli Stati Uniti, ferma a 178 gigawatt a fine 2024. L’energia solare ha superato l’idroelettrico e si avvia a scavalcare anche l’eolico per diventare la principale fonte di energia pulita del Paese. Nel semestre sono stati aggiunti anche 51 gigawatt di potenza eolica.

Andamento delle emissioni – Lo studio pubblicato dal Centre for Research on Energy and Clean Air, a cura dell’analista Lauri Myllyvirta, ha evidenziato un trend strutturale di riduzione delle emissioni. “Stiamo parlando davvero per la prima volta di un calo strutturale nelle emissioni della Cina”, ha sottolineato l’esperto. L’elemento rilevante è che il calo avviene nonostante un aumento del 3,7% della domanda elettrica, segno che la crescita delle rinnovabili supera quella dei consumi.

Obiettivi climatici – La Cina ha fissato il traguardo della neutralità carbonica entro il 2060. Secondo Myllyvirta, per centrare l’obiettivo le emissioni dovrebbero ridursi in media del 3% ogni anno per i prossimi 35 anni. “La Cina deve arrivare quanto prima a quel 3%”, ha precisato.

Analisi internazionale – Li Shuo, direttore del China Climate Hub presso l’Asia Society Policy Institute di Washington, ha definito l’attuale fase “un momento di rilevanza globale, che offre un raro spiraglio di speranza in un panorama climatico cupo”. L’esperto ha aggiunto che la Cina dimostra come sia possibile ridurre le emissioni pur mantenendo la crescita economica, pur avvertendo che la dipendenza dal carbone rimane una minaccia consistente. “C’è ancora molta strada da fare”, ha affermato.

Impatto locale – L’impianto solare sul plateau tibetano non ha soltanto un valore energetico. I pannelli riducono vento e polvere, rallentano l’evaporazione del suolo e favoriscono la crescita della vegetazione, creando spazi di pascolo per migliaia di pecore, ribattezzate “fotovoltaiche”. “È una situazione vantaggiosa su più fronti”, ha spiegato Wang Anwei, responsabile dell’amministrazione energetica della prefettura di Hainan.

Distribuzione dell’energia – La sfida principale resta la trasmissione verso i centri industriali e urbani situati a est. Come ha ricordato Zhang Jinming, vice governatore della provincia di Qinghai, “la distribuzione delle risorse di energia verde è perfettamente disallineata rispetto all’attuale distribuzione industriale del nostro Paese”. Già operativo un collegamento con la provincia di Henan, altri due sono in programma, incluso uno verso il Guangdong, all’estremo sud-est.

Rete elettrica – L’attuale sistema di gestione della rete, progettato per la stabilità delle centrali a carbone, non è del tutto adeguato alla variabilità delle rinnovabili. “Servono cambiamenti significativi al funzionamento delle centrali a carbone e della rete di trasmissione”, ha avvertito Myllyvirta. Una sfida complessa che si colloca al cuore della transizione energetica cinese.

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