Ciao Savina, lo spettacolo continua ma sarà impossibile dimenticarti

di Paolo Lingua

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Il punto di Paolo Lingua

Ciao Savina, lo spettacolo continua ma sarà impossibile dimenticarti

E’ una grave perdita per Genova, per la Liguria e per tutto il mondo dello spettacolo e della cultura. Stamani è mancata Savina Scerni, presidente, fondatrice e anima del Politeama Genovese, teatro a gestione esclusivamente privata e che, nonostante le molte difficoltà e spese del mondo dello spettacolo, lei guidava con mano sicure, senza creare disequilibri tra la filosofia dell’imprenditore-manager e le scelte di qualità. Moglie dell’armatore Gianni Scerni, ex presidente del Genoa ed ex presidente della Camera di Commercio, erede d’una impresa tra le più antiche di  Genova (oltre 150 anni), aveva 66 anni ed era malata da tempo, anche se le sue condizioni di salute erano coperte da una attenta discrezione.

Era una donna simpatica, vivace, ma sempre misurata e discreta, una donna di classe e di sottile intelligenza. Nata a Roma, e poi trasferitasi a Genova dopo il matrimonio con Scerni, aveva avuto la sventura di perdere due figli appena nati e per questo, per tutta la vita, era rimasta legata all’Istituto Gaslini. Madre di tre figli, superato il giro di boa della loro educazione aveva voluto scegliere comunque una strada di attività autonoma rispetto al marito che pure, accanto all’attività di imprenditore marittimo, nutriva vasti interessi, dallo sport all’impegno sociale. Oltre al Genoa e alla camera di Commercio, il suo ultimo impegno, sino a poche anni fa, era stato quello di presidente del Rina. Savina era appassionata mdi teatro e aveva oltre quindici anni fa, fa una scelta che poteva essere rischiosa. Dopo le celebrazioni colombiane, ile istituzioni, a Corte Lambruschini, avevano realizzato un nuovo teatro, più capiente e più impegnativo per il Teatro Stabile allora diretto da Ivo Chiesa (e che ora porta il suo nome nel contesto del Teatro Nazionale).

Chiesa aveva ritenuto di tenere come seconda sala il Duse, mirando a spettacoli speciali, seguiti da un pubblico impegnato ma meno numeroso: Per questo aveva dovuto lasciare la sala del Politeama Genovese, contigua al Duse, anche se con un numero di posti quasi doppio. Ed ecco intervenire Savina Scerni che decise di acquisire la sala che altrimenti rischiava di diventare un garage o un magazzino commerciale. Nel nuovo contesto, alla testa d’una piccola squadra di collaboratori, molte dei quali giovani entusiasti, Savina Scerni disegnò un profilo di teatro che doveva raccogliere ( e così fu, con successo)  il settore più “commerciale”: commedie musicali, teatro leggero, spettacoli di tournée di personaggi televisivi e del cinema, ma anche artisti di “punta” quelli che possono fermarsi per una sola serata. C’era, come si è detto, l’attenzione a un teatro più popolare e commerciale che poteva attrarre una vasta area di pubblico, magari più intimidita Dagli spettacoli più impegnati del Teatro Nazionale. Al tempo stesso, Savina Scerni volle però mantenere sempre un livello artistico alto nelle scelte della sua programmazione. Seppe lavorare con gli abbonamenti e con la promozione a Genova e sul territorio. A volte, quando si confidava, diceva che il suo sentiero era aspro, ma che alla fine della stagione, riusciva a quadrare i conti, tenuto presente che come teatro privato e commerciale non poteva godere di sostegni pubblici. La curva di Savina Scerni a Genova è stata luminosa e positiva. La sera era quasi sempre vicina alla cassa della biglietteria e aveva un saluto e un sorriso per tutti gli spettatori. Credeva in quello che faceva ed era sempre misurata. Ha dato molto alla città, un contributo prezioso che ha consentito un’offerta di spettacoli, accanto agli altri entri teatrali di Genova, completa, interessante e stimolante. Addio Savina. Cala il sipario ma si rialza subito. Lo spettacolo continua ma non sarà facile dimenticarti.

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