Ciao Fabrizio, il sano realismo di Vieira manterrà il "tuo" Genoa ancora in serie A
di Gessi Adamoli
Non c’è tifoso rossoblù a cui occorre spiegare chi fosse Fabrizio Pianetti. Lunedì, ultimo giorno di mercato, si informava per capire se questo benedetto centravanti alla fine sarebbe arrivato. I genoani sono fatti così. A chi genoano non è e si domanda perché una tifoseria compatta pianga questo ragazzo di 57 anni sempre sorridente e positivo sarebbe riduttivo raccontare che è stato un commerciante dalle grandi intuizioni (vedi puntare sul quel grifone stilizzato degli anni 80 che qualcuno con spregio aveva ribattezzato gallinaccio), un istrionico e allo stesso tempo garbato intrattenitore nelle trasmissioni sportive delle televisioni private nonché un uomo delle notti genovesi con la sua cena cantata.
Commentare il calcio quando arrivano notizie così diventa complicato. Il mercato non solo non ha portato l’uomo gol che tutti (Vieira in testa) aspettavano, ma anche tantissimi interrogativi. Il più semplice: può una squadra incassare dalle cessioni una cinquantina di milioni, spendere zero ed essere più forte di quella dell’anno precedente? Se la risposta fosse affermativa significherebbe che tutti quelli che investono (anche solo una parte di quanto incassato sul mercato) o non hanno capito nulla o sono degli incapaci. È evidente che un piano di risanamento debba passare attraverso delle cessioni, alcune delle quali anche dolorose, ma è altrettanto scontato che qualcosa vada reinvestito. Non fosse altro che per dare il via a quel circolo virtuoso (vendo-compro-vendo-compro etc etc…) che è il fondamento della politica di tutte le società che puntano all’autosostenibilità. Se vendi ma non compri ecco che si blocca subito tutto.
Il Genoa dello scorso anno ha fatto meno punti di quello del campionato precedente che era stata la miglior neopromossa dei maggiori cinque campionati europei e sembrava potesse iniziare un ciclo. Ed il Genoa di quest’anno sembra destinato a fare meno punti di quello dell’anno precedente.
Se una campagna acquisti-vendite di questo tipo non autorizza voli pindarici, c’è il sano realismo di Vieira che può comunque pilotare il Genoa verso la salvezza. Grande conoscitore di calcio, pratico e pragmatico monsieur Patrick ha realizzato in fretta che il suo Genoa dovrà tornare a giocare come lo scorso campionato. Ovvero concessioni zero allo spettacolo, ma spazi chiusi all’avversario e grande temperamento. Così, dopo aver steccato contro il Lecce, il Genoa si è affrettato a tornare all’antico. Non ha fatto giocare la Juventus ed il pareggio sarebbe stato strameritato. Thorsby, il guerriero che va a fare la guerra su tutte le palle, riavrà presto una maglia da titolare. Basta punte, mezze punta e puntine da disegno: il Genoa tornerà a fare la battaglia sulle seconde palle. Nel giro di un paio di partite Vieira varerà un assetto definitivo e poi, anche a partita in corso, cambierà pochissimo.
I puristi storcano pure la bocca, ma è fondamentale salvare la categoria.
La serie A bisogna tenersela stretta.
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