Chiavari, ecco l'archivio storico della Società Economica: oltre mille documenti già informatizzati

di Edoardo Cozza

È solo una parte del cospicuo patrimonio che fa parte dell'archivio della biblioteca: potranno essere consultati senza deteriorare gli originali cartacei

Inaugurato l’archivio storico digitale della Società Economica di Chiavari (SEC), che conserva materiale antico di grande interesse da parte della comunità scientifica.
Liguria Digitale, società informatica della Regione Liguria, ha digitalizzato una prima parte del cospicuo patrimonio documentale presente nell’archivio della biblioteca. La digitalizzazione ha portato alla realizzazione di 1100 documenti informatici provenienti da altrettanti manoscritti e all’acquisizione di quasi trentamila pagine, oggi accessibili al pubblico e consultabili liberamente senza che gli originali si deteriorino.

“La digitalizzazione oggi più che mai, in una fase di ripartenza che sta vivendo il nostro territorio insieme a tutto il Paeseha spiegato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - è fondamentale non solo nell’ambito sanitario ma diventa uno strumento sempre più importante per valorizzare, preservare e rendere accessibile il patrimonio storico e culturale che ci circonda.
Liguria Digitale ha digitalizzato una prima parte di documenti presenti nell’archivio storico, mettendo a disposizione materiale di grande interesse da parte della comunità scientifica e permettendo alla Liguria di fare un importante salto nel futuro anche in ambito culturale”.

"Questo archivio storico digitale è la testimonianza viva di come la tecnologia si possa mettere con profitto al servizio della cultura - sottolinea l'assessore alla Cultura di Regione Liguria Giovanni Toti - Se a questo aggiungiamo che a svolgere questa attività è Liguria Digitale appare chiaro che siamo di fronte ad un lavoro sinergico. Da una parte infatti la Società Economica di Chiavari è sostenuta nell'ambito del bando per le istituzioni culturali liguri dall'altra trova in questa progettualità scenari futuri di sviluppo. Il vasto patrimonio documentale di oltre 90mila volumi potrà infatti essere ulteriormente digitalizzato e reso consultabile liberamente senza il deterioramento degli originali".

“Liguria Digitale lavora a numerosi progetti a supporto della culturaspiega Enrico Castanini, amministratore unico della società - perché il digitale è strategico per valorizzare, preservare e rendere accessibile il patrimonio storico e culturale. La collaborazione con la Società Economica Chiavarese nasce proprio da questo presupposto e, con un adeguato supporto, può portare a risultati innovativi notevoli. Liguria Digitale ha fatto un primo passo avviando l’attività di acquisizione informatica dei documenti dell’archivio, trasformando in digitale quasi trentamila pagine manoscritte e mettendo a disposizione risorse e software specifici”.

La Società Economica di Chiavari – una sorta di camera di commercio ante litteram - è nata in pieno illuminismo, nel 1791, da un sodalizio di nobili, borghesi e sacerdoti con lo scopo di promuovere l’istruzione e la cultura e valorizzare le competenze artigianali agricole e professionali sul territorio locale. Vanta un immenso patrimonio costituito da immobili, opere d’arte, collezioni, libri e documenti manoscritti. Fondatore e primo presidente il marchese Stefano Rivarola, già Governatore di Chiavari per la Repubblica di Genova e Ambasciatore a Parigi.
La Società oggi conta quasi 500 soci e si sostiene grazie a lasciti e donazioni con le quali gestisce: una vasta biblioteca, dotata anche di giardino, un museo del Risorgimento tra i più ricchi e interessanti in Italia, una vasta quadreria, una collezione completa di sedie artigianali chiavarine, aree destinate a eventi, mostre e convegni.
La biblioteca civica di Chiavari possiede 90.000 volumi a stampa di cui circa 15.000 datati prima del 1830. I manoscritti conservati nell’archivio sono circa 1100 e comprendono anche sette corali miniati, incunamboli, documenti autografi di Napoleone, lettere di generali dell’epoca napoleonica, 250 faldoni contenenti la storia della famiglia Rivarola dal 1200 fino ad oggi, documenti di autori contemporanei chiavaresi, come Elena Bono, di cui sono presenti opere manoscritte e l’archivio personale completo. 
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