Centro storico, blitz 'horror' sugli affitti in nero: gli stranieri dormono tra gli escrementi

di Fabio Canessa

3 min, 44 sec

Primi interventi della task force: la polizia locale trova fumerie di crack, abusi edilizi e oggetti contraffatti

Centro storico, blitz 'horror' sugli affitti in nero: gli stranieri dormono tra gli escrementi

Al civico 6 di salita San Paolo, tra la Commenda di Prè e la stazione Principe, c'era la situazione più terrificante. Tra gli appartamenti usati da stranieri come dormitori ce n'era uno adibito a 'bagno condiviso', pieno di escrementi, con una situazione igienico-sanitaria disastrosa. Un altro veniva usato invece come fumeria di crack. È quanto hanno trovato gli agenti della polizia locale di Genova che hanno effettuato il primo blitz nell'ambito della task force contro gli affitti abusivi in centro storico insieme ad Agenzia del territorio, Agenzia delle entrate, Iren e Amiu per incrociare i dati.

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"L’urgenza è quella di incidere sugli affitti in nero che incentivano l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali degli stranieri senza permesso di soggiorno che spesso vengono avviati allo spaccio – spiega l’assessore alla sicurezza Stefano Garassino -. L’obiettivo è individuare i proprietari, sciacalli che approfittano della situazione per arricchirsi, magari evadendo anche le tasse. Tenteremo anche di sequestrare gli immobili dormitorio".

Il primo intervento ha preso di mira uno degli stabili dove già in passato erano stati trovati laboratori e magazzini della contraffazione: 10 gli appartamenti controllati, 18 le persone identificate, di cui 17 straniere, 2 gli stranieri segnalati all’autorità giudiziaria di cui uno destinatario di un divieto di dimora e l’altro senza documenti con sé. Quest’ultimo ha detto di averli lasciati in una città del nord e non potendoli presentare ha commesso un illecito di carattere penale. Gli stranieri hanno infatti l’obbligo di non abbandonarli mai.

Nell’appartamento più popolato sono state trovate 6 persone. Quasi tutti gli occupanti delle case non erano registrati come residenti. Molti non hanno avuto difficoltà a dire che pagavano per un posto-letto al gestore del dormitorio. I conduttori sono stati sanzionati (la multa prevista per aver subaffittato ad altre persone omettendo di fare la prevista comunicazione di ospitalità in Questura è di 320 euro) esui proprietari degli appartamenti, quasi tutti italiani, compresa una società, continuano le indagini condotte parallelamente e di concerto dalle varie realtà che partecipano all’operazione.

Certo è che alcune delle case sono state affittate da proprietari nonostante mancasse la fornitura dell’acqua. Anche per questo, all’interno, le condizioni igienico sanitarie erano pessime. Alcuni degli occupanti si erano equipaggiati di taniche per gli usi più immediati come cucinare o gettare acqua nel water.

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Mentre era in corso la perquisizione dei primi appartamenti, qualcuno ha gettato dalla finestra nel cavedio alcuni oggetti contraffatti, mentre altra merce falsificata è stata trovatanella cantina di pertinenza di in uno degli appartamenti. In quasi tutte le case erano presenti bombole del gas, alcune collegate a stufette che ovviamente vengono usate d’inverno visto che mancano anche il riscaldamento, mentre altre venivano utilizzate per alimentare i fornelli della cucina.

Uno degli appartamenti, sfitto, veniva occupato temporaneamente e ciclicamente da persone che lo usavano come fumeria di droghe, dalla marijuana all’hashish (sono state trovate le cicche) fino al crack. Alcune stanze dello stesso appartamento venivano usate come wc ed erano piene di escrementi. La porta era stata sfondata dalle prime persone che per prime erano entrate. Ora l’accesso sarà murato.

Gli agenti della polizia locale hanno anche rilevato poi abusi edilizi (muri abbattuti e porte spostate, oltre ad appartamenti di grandi dimensioni frazionati senza alcun permesso). Le diverse situazioni di mancanza d’acqua sono state segnalata all’ufficio abitabilità del Comune che invierà ai proprietari l’ingiunzione a non affittare prima di aver garantito un impianto idrico funzionante.

Tutte le situazioni di irregolarità verranno approfondite nei prossimi giorni per verificare tutte le responsabilità e procedere di conseguenza. "Non si tratta di mere questioni amministrative, ma di comportamenti che favoriscono vere e proprie situazioni di illegalità e possono arrivare anche a mettere in pericolo la sicurezza nazionale - conclude Garassino -. Non è un caso che la legge italiana, dagli anni di piombo, prescriva la registrazione di tutte le persone che vivono in ogni casa o struttura alberghiera. Gli ospiti “senza nome” delle case dormitorio che non vengono denunciati alla Questura come prevede la legge possono essere criminali o persino terroristi. I proprietari delle case che vogliono affittare a tutti i costi tuguri senza acqua, senza gas e senza luce che mai, in quelle condizioni, potrebbero locare a normali famiglie, a studenti, a giovani coppie, devono rendersi conto che il loro è un comportamento che mette in pericolo la collettività. Combatteremo con ogni mezzo per fa cessare questa abitudine malsana di chi se ne frega della città e pensa solo alla sua tasca".