Caso San Raffaele, l'ospedale nella bufera si affida ad Alberto Zangrillo, nominato Chief Clinical Officer
di Stefano Rissetto
Il professore, per anni medico personale di Silvio Berlusconi, lavora da quarant'anni nella struttura di eccellenza sanitaria
Lo scandalo esploso attorno al reparto Iceberg del San Raffaele segna una nuova fase per l’ospedale milanese. A guidare il ritorno all’ordine sarà Alberto Zangrillo, volto storico dell’istituto per cui lavora da quarant'anni e per anni medico personale di Silvio Berlusconi, ora nominato chief clinical officer con il compito di rafforzare la direzione clinica e ristabilire stabilità organizzativa.
La decisione arriva a pochi giorni dalle polemiche che hanno travolto il reparto ad alta intensità, culminate con le dimissioni dell’amministratore unico Francesco Galli. Intervistato dal Tg3 Lombardia, Zangrillo ha espresso rammarico per quanto accaduto: “Chiedere scusa non è mai sbagliato. È stata un’emergenza gestita senza lo spirito dell’emergenza”. Il medico ha spiegato che, pur trattandosi di un episodio grave, la situazione è stata rapidamente riportata sotto controllo e non ha prodotto conseguenze irreparabili.
Sulla visita dei carabinieri del Nas e sugli accertamenti avviati dalla Regione Lombardia, Zangrillo si è detto sereno: “È doveroso che vengano svolti, ma non abbiamo nulla da temere”. Poi una nota sulle cooperative esterne coinvolte nei turni più critici: “Preferisco i miei infermieri, quelli che ho formato e che conoscono il nostro metodo”.
Centenari: “Un episodio isolato, sicurezza non negoziabile” - Il nuovo amministratore unico, Marco Centenari, ha commentato duramente l’accaduto, sottolineando come il caos del reparto Iceberg non rappresenti la realtà del San Raffaele, “un punto di riferimento nazionale e internazionale per assistenza, ricerca e formazione”.
Centenari ha ribadito che la sicurezza dei pazienti è un principio “assoluto e non negoziabile” e che l’attività dell’ospedale ha continuato a svolgersi regolarmente, senza ripercussioni sugli altri reparti.
Il manager ha inoltre annunciato un rafforzamento dei sistemi interni di controllo e prevenzione, assumendosi la responsabilità di impedire che situazioni simili possano ripetersi. “Chi lavora al San Raffaele è chiamato a rispettare standard clinici, scientifici ed etici tra i più elevati”.
Settant’anni da compiere, Zangrillo è una delle figure più note della medicina italiana. Ha diretto negli anni le principali unità di anestesia e rianimazione del San Raffaele e del San Raffaele Turro, oltre a essere prorettore per le attività cliniche dell’Università Vita-Salute. Con oltre 500 pubblicazioni, migliaia di citazioni internazionali e contributi su riviste come “NEJM”, “JAMA” e “BMJ”, figura tra i primi dieci autori al mondo, secondo Scopus, per produzione scientifica recente in anestesia. Ha partecipato a quasi cinquanta protocolli di ricerca come principal investigator ed è stato coinvolto in numerosi organi tecnici nazionali, tra cui il Consiglio Superiore di Sanità, il Comitato nazionale per il controllo delle malattie e il gruppo regionale per lo sviluppo della sanità lombarda. Decorato con le onorificenze di Cavaliere e poi Commendatore al merito della Repubblica, Zangrillo porta ora questo bagaglio di esperienza nella nuova fase del San Raffaele. E' stato anche presidente del Genoa CFC.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie
Genova, ministro Zangrillo all'Università: “Formare i civil servant del futuro, tra competenze e merito”
12/12/2025
di Carlotta Nicoletti
Sciopero generale Cgil contro la manovra economica, giornata di disagi tra scuola e trasporti
12/12/2025
di Luca Pandimiglio
Rita Bruzzone a Radar: “L'educazione sessuo-affettiva non è insegnare il sesso ai bambini”
11/12/2025
di Carlotta Nicoletti
“Winter in Savignone”: il festival natalizio continua fino all’Epifania
11/12/2025
di Stefano Rissetto
