Rita Bruzzone a Radar: “L'educazione sessuo-affettiva non è insegnare il sesso ai bambini”

di Carlotta Nicoletti

L’assessora Rita Bruzzone ripercorre il suo impegno amministrativo e politico, dal rapporto con il territorio ai progetti educativi, rivendicando una visione fondata su ascolto, comunità e inclusione. E difende l’introduzione dell’educazione sesso-affettiva: “Se anche solo un bambino riconoscerà che un gesto non è corretto, sarà un risultato importante”.

Territorio – Bruzzone racconta gli anni di lavoro a ponente e ricorda tra i momenti più intensi la marcia dei 5.000: una mobilitazione “nata da una condivisione vera con comitati, famiglie e cittadini”, che per lei segna “una delle giornate più belle” per la risposta della comunità. Crevari resta il suo luogo del cuore: “Camminare sulle alture mi ricarica”.

Scuola – Tra gli assessorati, quello all’istruzione è il più stimolante: “La scuola dell’infanzia vive una fase critica, ma è una sfida che conosco bene”. Sul fronte edilizio, riconosce la complessità di un patrimonio datato: nuovi nidi in arrivo con il PNRR, ma “gli interventi non sono mai sufficienti”.

Educazione affettiva – Sul progetto approvato dal Comune chiarisce: “Non è insegnare il sesso ai bambini”. Il percorso, costruito con centri antiviolenza, pediatri, psicologi e pedagogisti, partirà a gennaio in quattro scuole dell’infanzia, previa condivisione con le famiglie. L’obiettivo è “riconoscere sé stessi e gli altri, promuovere rispetto e inclusione”.

Digitale – La modernizzazione dei servizi passa anche dall’innovazione: Genova è il Comune più digitalizzato d’Italia. Per Bruzzone l’intelligenza artificiale “sarà uno strumento prezioso, sempre sotto regia umana”, insieme all’aggiornamento costante delle app e all’ampliamento di fibra e wi-fi.

Politica – Sul Partito Democratico vede un’evoluzione positiva: “La svolta c’è stata con Elly Schlein. Il PD è tornato in mezzo alla gente”. Nel rapporto maggioranza-opposizione difende la dialettica dell’aula ma invita alla misura: “Mai travalicare nel linguaggio o nei toni”.

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