Caso Chiarotti arriva in Regione, maggioranza all'attacco: "Sinistra assente e reticente, si alimenta un clima pericoloso"
di R.P.
Anche in Comune il centrodestra accusa il centrosinistra di bloccare il confronto sulle minacce in aula e sulla targa Cossetto nuovamente vandalizzata
Continua la polemica in Consiglio regionale Liguria dopo le espressioni offensive pronunciate dal consigliere comunale Claudio Chiarotti (PD) contro Alessandra Bianchi (FdI) durante la seduta del consiglio comunale il 17 settembre scorso a Genova. Oggi la maggioranza, con i gruppi di Vince Liguria - Noi Moderati e Orgoglio Liguria, ha presentato un ordine del giorno per condannare quel gesto, ma l’opposizione ha scelto di non sottoscriverlo, suscitando dure critiche.
Matteo Campora, Alessandro Bozzano e Federico Bogliolo di Vince Liguria - Noi Moderati hanno definito “grave l’assenza dell’opposizione su un testo che chiedeva solo di prendere le distanze da parole inaccettabili, un segnale chiaro contro ogni forma di odio e delegittimazione”. Secondo loro, la mancata firma “minimizza la portata di questi episodi e alimenta un clima pericoloso, che rischia di legittimare violenze come quelle viste di recente, dagli atti vandalici contro la targa di Norma Cossetto fino agli scontri nelle manifestazioni di altre città”.
Giovanni Boitano, capogruppo di Orgoglio Liguria, ha espresso simile delusione: “L’opposizione ha rifiutato di condannare parole che mettono a rischio il confronto democratico e il rispetto delle istituzioni. Associando chi la pensa diversamente a movimenti storici ormai superati, si nega la libertà di parola e si rischia di riprodurre metodi autoritari che si dovrebbero contrastare”.
Boitano ha poi rivolto solidarietà alle forze dell’ordine coinvolte negli scontri di recente, sottolineando come “difendere le istituzioni significa anche sostenere chi garantisce sicurezza e democrazia”. Ha infine ribadito che “il rispetto reciproco deve essere la base di ogni dibattito politico e istituzionale”.
Alessio Piana (Lega), consigliere delegato allo sviluppo economico, osserva: “La sinistra ligure non firma l’ordine del giorno presentato in consiglio regionale stamane dal centrodestra, sottoscritto anche dalla Lega, contro l’odio e la violenza e scopre così le sue carte. Un atto politico ben preciso. Il loro silenzio assordante (nemmeno una parola di condanna) e la mancanza di provvedimenti del partito nei confronti del consigliere comunale del Pd, che a Tursi ha pronunciato le gravissime e inaccettabili parole d’odio ‘Vi abbiamo già appeso per i piedi una volta’ contro la capogruppo comunale Alessandra Bianchi (FdI), dimostra di che pasta siano fatti gli esponenti della sinistra. Pronti a sfoderare le armi mediatiche da una parte e ad attaccare il centrodestra, ma del tutto silente o indulgente quando si tratta di loro. Una deriva e un ‘doppiopesismo’ che mettono a rischio la libertà e la democrazia. Infatti, frasi minacciose e gravissimi episodi del genere possono alimentare altro odio e altra violenza e pertanto non si devono mai minimizzare”.
Tensione anche a Tursi, "Sinistra sconfessa presidente Villa" - Sale la tensione in consiglio comunale dopo la decisione della maggioranza di non discutere gli argomenti straordinari proposti dal centrodestra riguardanti il caso Chiarotti e la vandalizzazione della targa dedicata a Norma Cossetto. I capigruppo di centrodestra hanno duramente criticato la maggioranza per aver sconfessato la linea del presidente del consiglio comunale, Villa, che aveva annunciato la volontà di affrontare in aula questi temi delicati. Secondo i consiglieri di centrodestra, invece, la maggioranza ha evitato il confronto attraverso una votazione improvvisata, effettuata in assenza del presidente. Nel dettaglio, il centrodestra aveva presentato due ordini del giorno con l’obiettivo di ottenere un impegno chiaro dalla giunta Salis per il ripristino della targa di Norma Cossetto, nuovamente vandalizzata e capovolta a testa in giù pochi giorni dopo le polemiche generate dalle dichiarazioni del consigliere comunale Claudio Chiarotti. Inoltre, i documenti chiedevano una condanna esplicita degli slogan e delle minacce contro Fratelli d’Italia, rivendicati da alcuni gruppi in risposta a quanto accaduto. I rappresentanti del centrodestra sottolineano come, ad oggi, non vi sia stata alcuna presa di distanza ufficiale da parte del Partito Democratico e degli altri partiti di centrosinistra, evidenziando che lo stesso Chiarotti risulta candidato nella città metropolitana. “Chiediamo una risposta chiara: la giunta Salis e il cosiddetto Campo Largo condannano o no questi atti?” hanno dichiarato i capigruppo. “Non è più tollerabile un silenzio che equivale a legittimare episodi vergognosi, alimentando un clima di violenza e odio ideologico".
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