Carabinieri Genova, va via il detective che incastrò il killer di Lumarzo

di Michele Varì

Il colonnello Sambataro lascia il comando provinciale di Genova: scoprì che a decapitare Albano Crocco era stato il nipote

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Il primo caso in cui indagò appena arrivato a Genova nell'ottobre del 2016 fu l'omicidio dell'infermiere di Lumarzo Albano Crocco decapitato dal nipote Claudio Borgarelli nei boschi di Lumarzo, nell'entroterra di Genova. Movente: antichi rancori e liti per un passaggio in un terreno.

Il tenente colonnello Paolo Sambataro, capo del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Genova, savonese di Cairo Montenotte, dopo quattro anni lascia Genova. E' stato promosso all'Ufficio Cerimoniale del comando generale dell'arma a Roma. Al suo posto arriverà da Caserta il maggiore Francesco Filippo, un altro investigatore di razza.

E' stato il comandante provinciale di Genova, il generale Gianluca Feroce a ringraziare Sambataro per le tante indagini concluse nei suoi quattro anni a Genova, su traffici internazionali di droga, truffe ad anziani e telematiche e gang di ladri di appartamento.

Sambataro non nega che l'arresto dell'assassino di Lumarzo sia stato uno dei risultati più importanti perché il fermo arrivò al termine di un'indagine lunga e complessa. Determinanti per incastrarlo alcune intercettazioni nell'auto di Borgarelli in cui lo stesso rinvendica di essere l'autore del delitto e delle immagini in cui si vede mentre si disfa di un'arma nascosta sotto l'ascella e alcune parti del corpo della vittima in un cassonetto della spazzatura.

Borgarelli è stato condannato a trent'anni, pena poi confermata in corte di assise di appello. In carcere l'assassino ha poi vinto un premio letterario in cui ha scritto una storia probabilmente ispirata proprio dal delitto commesso a Lumarzo.