Capalbio? No, Bonassola e quel fascino discreto che ammalia la sinistra genovese
di Gilberto Volpara
4 min, 4 sec
Il paese spezzino già candidato come centro della politica estiva per la sinistra ligure

In principio fu Armando Cossutta a frequentare il paradiso incastonato nella baia che sta in mezzo tra Framura e Levanto: lì, finì sui giornali dell'epoca perché da Compagno, duro e puro, si oppose alla pedonalizzazione che l'amministrazione comunale stava varando con decisione per residenti e turisti. Qualche tempo più tardi, probabilmente, anche lui, si accorse che quella lotta era sbagliata perché l'area senza auto - lì come nella maggioranza dei casi - avrebbe arricchito ancora un po' la bellezza del paese.
Poi vennero i tempi di Roberta Pinotti, in quelle spiagge, anche nelle stagioni del Ministero della Difesa. Anni in cui la perla del ponente spezzino era frequentata, pure, da una Patrizia De Luise in rampa di lancio verso i vertici nazionali Confesercenti quando, ancora, gran parte dei negozianti concepivano l'iscrizione alle due principali associazioni di categoria legate a idee di sinistra o destra.
Nei giorni più recenti capita di imbattersi in riunioni pomeridiane al tavolino di un stabilimento balneare non a caso denominato San Giorgio - per quel filo (crociato) rosso come canta Alfa, ma su campo bianco che lega Genova alla località da 764 anime - tra Ariel Dello Strologo e Davide Natale. Già, uno che ci ha messo la faccia quando i tempi non erano maturi come quelli di Silvia Salis e l'altro che ha visto da dentro, come segretario regionale, o appena da fuori, tutte le stagioni - sconfitte comprese - del Pd ligure.
Raccontare ogni settimana la terra del cuore, come fa tutti i mercoledì sera Benvenuti in Liguria su Telenord, resta una storia di panorami, tradizioni, enogastronomia, ma soprattutto di persone. Oltre al pesto e alla farinata, da Sarzana a Ventimiglia, passando per i monti, c'è molto di più.
Succede che, talvolta, certi borghi si connotino per determinate frequentazioni senza un vero motivo. In fondo è successo così alla toscana Capalbio, mediaticamente meta radical chic senza fare nulla. E non avendo cercato quell'etichetta. In Liguria sembra accadere una sorte simile alla meravigliosa Bonassola.
In quella cartolina, tutta vera, in cui di finto non c'è proprio nulla, però, va tenuto sempre a mente cosa ci sia in cima al versante baciato dal sole da mattino a sera: la Casa del Popolo tra le più affascinanti d'Italia. E' Montaretto, la collina rossa per eccellenza dove sulle pareti vivono i miti di Gramsci, quello di Berlinguer e da 40 anni continuano a dare la caccia all'erede d'oggi.
Ma lì dentro, anche tra i giovani, si respira, ancora, un po' di quella convinzione e partecipazione andata perduta nel resto del Paese.Da lì sono passati architetti non anonimi, artisti in cerca d'ispirazione e ha avuto avvio la campagna di Andrea Orlando contro Bucci. E' stata, pure, la casa di don Giulio: l'ex sacerdote con idee giudicate non conformi su aborto e coppie omosessuali che, dopo la sospensione, ha lasciato la Chiesa.
Storie svariate di una località splendida, ovviamente, per ogni colore politico. Cronache di Bonassola, un avamposto genovese dove se arrivi dopo le 10 del mattino non c'è speranza di un parcheggio. Forse, l'unica preghiera è quella che ti fa guardare in alto affidandoti a San Giorgio. C'è una chiesa, lassù, intitolata proprio a uno dei patroni della Lanterna: qualche posto puoi trovarlo mettendo in conto 20 minuti di passo deciso come quello dei Compagni che furono.
Poi, dopo la discesa in paese, puoi anche ambire alla focaccia del bar: "Scusi, c'è rimasto qualche pezzo?" E la risposta, se vieni da Genova, ti fa sentire a casa: "Quella che c'è è lì. Se non ne vede, significa che è finita".
Bonassola è bellezza, a prescindere che tu sia di sinistra o di destra. Bonassola è ritmo a modo suo, se hai fretta vai altrove. Ma senza un conto in banca solido, qui, il mattone non lo compri. Bonassola è la comunità che, almeno in parte, qualche lustro fa, mormorava per la creazione della nuova ciclabile sull'ex tracciato ferroviario: "Perchè maniman, poi, la gente va a comprare a Levanto".
Bonassola è terra familiare anche per il neo vice sindaco di Genova, in pectore, Alessandro Terrile. Più di un residente, in spiaggia, ipotizza già giunte ristrette in clima ferragostano tra la bandiera rossa di Montaretto e quella blu del mare dove, a strapiombo, si è tornati a investire sulla coltivazione del vermentino: "Ma se venisse, davvero, la signora sindaco altro che sorseggiare vino. Li fa correre tutti fin su a Montaretto a piedi".
In ogni caso, con o senza Silvia Salis, con o senza gli eredi della Casa del Popolo, Bonassola è già la capitale della politica estiva. Almeno per la sinistra ligure.
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