Brescia al fallimento, Cellino non mette i soldi e il destino è ripartire dall'Eccellenza

di red. sport

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La scadenza era fissata alle 15 odierne, decorse invano. Senza il pagamento degli arretrati ai dipendenti, il club lombardo esce dal professionismo

Brescia al fallimento, Cellino non mette i soldi e il destino è ripartire dall'Eccellenza

Il Brescia Calcio è al fallimento. Nel giorno dalla scadenza per l’iscrizione al campionato 2025/26, i tre milioni di euro necessari per saldare stipendi e contributi non sono stati versati. Senza il pagamento degli arretrati ai dipendenti, il club lombardo esce dal professionismo e l'orizzonte è ripartire dai dilettanti.

Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, la situazione è diventata critica nella serata di ieri. I collaboratori più stretti del presidente Massimo Cellino avrebbero tentato fino all’ultimo di trovare una soluzione, cercando anche di convincere il patron a non insistere in una gestione che potrebbe affossare definitivamente la società. Mancano ancora i fondi necessari per onorare gli F24, ovvero le scadenze fiscali e contributive, compresa la prima rata di un piano di rientro concordato con l’Agenzia delle Entrate.

La scadenza era fissata alle 15 odierne, decorse invano.

Nel frattempo, anche la trattativa per il passaggio di proprietà si era bloccata. La cordata guidata da Scuola e Maroccu, interessata a rilevare il club, ha frenato le operazioni già da mercoledì. Il nodo era sempre lo stesso: Cellino ha chiesto garanzie concrete sotto forma di deposito cauzionale prima di procedere con l’iscrizione, mentre gli acquirenti hanno proposto di rimborsare le spese solo a operazione completata. Nessuna delle due parti si è fidata dell’altra, e i toni si sono irrigiditi, facendo naufragare l’accordo che sembrava vicino nei giorni precedenti.

Un piccolo spiraglio si era aperto con il pagamento degli stipendi arretrati a tredici dipendenti del club, tra cui personale amministrativo e manutentori. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate aveva approvato una proposta di riduzione del debito fiscale da circa 4 a 2,4 milioni, spalmati in cinque rate da 480.000 euro. Ma anche questa opportunità è sfumata: per finalizzare l’accordo, serviva il pagamento immediato della prima rata, che però non è stato effettuato.

Possibile svolta - Anche la politica locale sta cercando di capire quali passi intraprendere. A Palazzo Loggia, la sede del Comune, la sindaca Laura Castelletti ha in programma di organizzare un incontro con i rappresentanti degli altri club professionistici della provincia — Feralpisalò, Lumezzane e Ospitaletto — per confrontarsi sulle strategie da adottare e valutare tutte le opzioni disponibili in vista dell’imminente uscita di scena di Cellino. Sono stati coinvolti anche esperti di diritto sportivo per approfondire gli aspetti tecnici. Il presidente del neopromosso Ospitaletto, Giuseppe Taini, ha confermato l’appuntamento: "Abbiamo ricevuto dalla sindaca di Brescia l’invito a una riunione a Palazzo Loggia nel fine settimana, insieme ai presidenti di Feralpisalò e Lumezzane". Corre voce che possa svolgersi un sondaggio per verificare la disponibilità di una delle tre società a mettere a disposizione il titolo sportivo.

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