Caos San Martino: "Nel periodo natalizio fra i 200 e 250 pazienti al giorno"

di Redazione

La precisazione della direzione sanitaria dopo il reportage di Telenord

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"Durante il periodo natalizio l'afflusso di pazienti al pronto soccorso dell'ospedale San Martino ha oscillato tra 200 e 250 persone". 
Lo ha riferito il responsabile del dipartimento delle Emergenze del San Martino Angelo Gratarola nella conferenza stampa indetta al 112 a seguito del reportage di Telenord che ha svelato le condizioni in cui sono lasciati i ricoverati al primo piano del reparto d'emeregenza, nel periodo natalizio, ma non solo.

"Il picco degli afflussi è avvenuto il 27 dicembre con 307 passaggi, numeri in linea con il 2018 e che nell'arco di una giornata tutti sono stati indirizzati ai reparti".
Per Telenord ha parlato il direttore Paolo Lingua:"La nostra testata si è sempre comportata correttamente descrivendo la realtà. Siamo stati accusati infondatamente di pubblicare 'fake news' per aver descritto ciò che abbiamo visto, siamo noi che dovremmo ricorre alla via giudiziaria e avremmo diritto a ricevere delle scuse. Vista la situazione dei pronto soccorso liguri, visti i malati di cancro genovesi costretti ad andare a curarsi a Savona, visti che tutti i progetti dei nuovi ospedali sono fermi, come il Felettino ed Erzelli, qualcuno dovrebbe prenderne atto e fare un passo indietro", rincara Lingua.
 
La replica del direttore generale Giovanni Ucci è stata sprezzante, nonostante l'invito dell'assessore Viale a smorzare i toni: "Non ho intenzione in alcun modo di scusarmi per averla accusata di diffondere fake news, nell'era digitale il termine vuol dire 'qualcosa di presentato in una maniera totalmente falsa', come scrive lo scrittore Baricco nel suo libro "The Game". Tutti i pronto soccorso del mondo sono organizzati con le barelle, succede in tutti i reparti di medicina d'urgenza, ciò che ha fatto il vostro giornalista è stato inappropriato perché entrando in un reparto ospedaliero ha ripreso i pazienti senza chiedere un'autorizzazione e non si è premurato di parlare con i responsabili e i medici".