Caos nel carcere di Marassi, detenuto minaccia di buttarsi dal quarto piano: salvato dalla polizia penitenziaria

di Filippo Serio

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Un altro uomo aveva invece tentato l'estremo gesto tagliandosi la gola in tribunale

Caos nel carcere di Marassi, detenuto minaccia di buttarsi dal quarto piano: salvato dalla polizia penitenziaria

Doppio episodio da fiato sospeso nella giornata di lunedì 14 ottobre nel carcere di Marassi, a Genova. Ieri, un detenuto della sesta sezione si è arrampicato fino allo storico crocifisso di Gesù, sulla recinzione della rotonda, e una volta arrivato al quarto piano ha minacciato di lanciarsi nel vuoto.

Immediatamente gli agenti della polizia penitenziaria si sono attivati dando l'allarme e disponendo vari materassi al piano terra. Sono poi iniziate le trattative con l'uomo, un italiano detenuto per rapina che avrebbe scontato la pena a gennaio del 2025: insieme ai vigili del fuoco, gli agenti hanno evitato la tragedia dopo tre ore di trattative.

Lo riferisce Fabio Pagani, segretario della UILPA Polizia Penitenziaria: “Siamo alle prese con un ennesimo gesto di protesta estremo di un detenuto nelle nostre prigioni che, da un lato è indice del disagio in cui versa l’utenza, specie quella affetta da patologie psichiatriche e che rimane pressoché abbandonata a se stessa, dall’altro conclama la vulnerabilità del sistema penitenziario le cui sorti si reggono per quel che è possibile esclusivamente sul diuturno sacrificio degli operatori, primi fra tutti quelli del Corpo di polizia penitenziaria in sott’organico di 18mila unità”.

Ma il sindacato riferisce di un altro episodio: sempre lunedì, nelle aule del tribunale di Genova, un detenuto ha cercato di togliersi la vita tagliandosi la gola con una lametta: grazie al pronto intervento della polizia penitenziaria l'uomo è stato bloccato, trasportato all'ospedale dove è stato ricucito e salvato.

"Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, farebbe bene a interessarsi compiutamente alle questioni carcerarie al di là degli aneddoti che ama raccontare - prosegue Pagani - i quali probabilmente non a caso ricordano soprattutto momenti di torpore, e, unitamente a tutto il Governo Meloni, dovrebbe prendere compiutamente atto della strisciante emergenza penitenziaria varando un decreto legge per metterle in sicurezza, cominciando dal rafforzamento della Polizia penitenziaria. Parallelamente, inoltre, il Parlamento dovrebbe approvare una legge delega per riforme strutturali che reingegnerizzino il sistema d’esecuzione penale, rifondino il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzino il Corpo di Polizia penitenziaria”.