Buco di bilancio? La versione di Piciocchi a Telenord: "Non si getti fango sulla nostra amministrazione"

di Matteo Cantile - Carlotta Nicoletti

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L’ex vicesindaco difende il bilancio dell’amministrazione precedente e accusa la nuova giunta di usare strategia comunicativa per giustificare ripensamenti

Pietro Piciocchi, ex vicesindaco e assessore al Bilancio di Genova, oggi all’opposizione in Consiglio comunale, è intervenuto alla trasmissione TGN Today di Telenord per rispondere alle dichiarazioni della sindaca Silvia Salis, che nel giorno della presentazione della nuova Giunta aveva parlato di un disavanzo da 50 milioni lasciato dall’amministrazione uscente.

Bilancio comunale – “Ho gestito il bilancio per otto anni chiudendo sempre in avanzo”, ha dichiarato Piciocchi. “Abbiamo lasciato un Comune con oltre 200 milioni in cassa, tempi medi di pagamento ai fornitori pari a 12 giorni e un debito ridotto di circa 300 milioni”. Secondo l’ex assessore le difficoltà strutturali degli enti locali sono note e ciò che oggi viene definito “buco” è in realtà un insieme di richieste di finanziamento delle direzioni comunali, non ancora oggetto di decisione politica.

Documento ufficiale – A sostegno delle sue affermazioni, Piciocchi ha mostrato un estratto conto firmato da lui e dalla stessa Silvia Salis durante il passaggio di consegne, che certifica una cassa disponibile di 132 milioni di euro liberi e oltre 127 milioni vincolati. “È il primo indicatore della salute di un bilancio – ha spiegato – ed è stato redatto alla presenza del Collegio dei Revisori”.

Scelte politiche – “Non accetteremo che si getti discredito su otto anni di amministrazione e sulla mia reputazione personale”, ha aggiunto, precisando che è legittimo per la nuova Giunta prendere decisioni diverse rispetto a quelle assunte in passato ma senza ricorrere a quella che ha definito una "strategia comunicativa basata su allarmismi".

Skymetro – Sulla questione del progetto Skymetro, la sindaca Salis ha sostenuto che non esiste un progetto cantierabile. Piciocchi ha replicato citando il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 19 maggio, che ha approvato il progetto con prescrizioni da soddisfare. “Se non intendono realizzarlo lo dicano chiaramente, ma non si può affermare che non esista il progetto. È stato pagato diversi milioni di euro e, se abbandonato, si potrebbe porre anche un tema di danno erariale”.

Proroghe – L’ex vicesindaco ha anche contestato il confronto tra le proroghe richieste in passato e quella invocata oggi da Salis. “Le nostre servivano per chiudere il progetto e andare in gara, la loro sembra finalizzata a ripensarlo completamente. Un’operazione che rischia di far perdere almeno due o tre anni e i relativi finanziamenti”.

Partecipate – Interpellato anche sulla situazione delle aziende partecipate AMT e AMIU, Piciocchi ha rivendicato la gestione passata come solida e collaborativa con i sindacati. “Dal 2018 non abbiamo registrato nessuno sciopero contro l’amministrazione. Le difficoltà del trasporto pubblico sono note, ma servono impegno e risorse, non allarmismo. Chi amministra deve rimboccarsi le maniche”.

Termovalorizzatore – Sul tema AMIU e il possibile ingresso di IREN, Piciocchi ha ribadito la sua contrarietà a soluzioni che non siano in grado di garantire un ritorno diretto alla città. “Ho firmato a marzo un atto di indirizzo per la partecipazione di AMIU alla procedura regionale per un termovalorizzatore. Oggi paghiamo per bruciare rifiuti in altre regioni. È una scelta economicamente insostenibile”.

Scenario politico – Sull’ipotesi di un futuro incarico in Regione, Piciocchi ha confermato di non aver ricevuto alcuna proposta concreta, ma ha dichiarato che qualunque futuro ruolo dovrà essere compatibile con l’impegno assunto come consigliere comunale. “Dopo la sconfitta ho riflettuto a lungo, ma sono rimasto perché una parte importante della città mi ha chiesto di esserci. È una responsabilità che intendo onorare”.

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