Bollette 'lievitate': Arera punta i fari sul costo nascosto della crisi energetica
di Stefano Rissetto
Il cuore del problema riguarda le offerte presentate nelle aste giornaliere per determinare il Prezzo Unico Nazionale
Negli ultimi due anni, molte famiglie e aziende italiane potrebbero aver speso più del dovuto per la fornitura di energia elettrica. Non si tratta solo dell'effetto generale della crisi energetica, ma di dinamiche di mercato alterate da comportamenti discutibili da parte di diversi operatori del settore. A lanciare l’allarme è un’analisi approfondita condotta da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.
Secondo quanto emerso, alcune aziende produttrici di energia — in particolare quelle legate al gas — avrebbero influenzato in modo strategico il prezzo dell’elettricità, ottenendo profitti straordinari a scapito dei consumatori.
L’impatto economico: oltre 6 miliardi di euro in due anni - L'indagine ARERA ha quantificato il costo di queste distorsioni: oltre sei miliardi di euro pagati in più da cittadini e imprese italiane in appena 24 mesi. Si tratta di un aumento significativo, derivante da pratiche che, sebbene non illegali, hanno inciso direttamente sul costo dell’energia.
Il cuore del problema riguarda le offerte presentate nelle aste giornaliere per determinare il Prezzo Unico Nazionale (PUN), il valore che stabilisce il costo all’ingrosso dell’energia. Diverse centrali, in particolare quelle alimentate a gas, avrebbero proposto prezzi volutamente alti rispetto alle reali condizioni di produzione. In alcune fasce orarie, si è arrivati a differenze di 86 euro per megawattora rispetto a quanto ritenuto congruo. Questo ha comportato un aumento medio del PUN tra i 5 e i 12 euro per MWh, con un effetto a catena sulle bollette.
Anomalie anche tra le rinnovabili - Il fenomeno non ha risparmiato nemmeno le fonti rinnovabili. Anche se con un impatto economico più contenuto, il comportamento di alcuni impianti eolici e fotovoltaici ha mostrato elementi critici. In particolare, l’energia eolica ha mantenuto una strategia restrittiva in quasi tutte le ore analizzate. Per il solare, il 60-77% del tempo considerato ha evidenziato dinamiche anomale.
Comportamenti discutibili, ma nessun colpevole certo - Nonostante il quadro delineato, l’indagine non identifica responsabili specifici né formula accuse formali. L’Autorità stessa riconosce che i dati disponibili non sono sufficienti a dimostrare violazioni delle norme in vigore. Le ipotesi utilizzate per lo studio sono definite "semplificative", e non consentono di procedere legalmente contro le aziende coinvolte.
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